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Real Vicenza, Lino si stropiccia: dai proclami biancorossi al ripiego biancazzurro fino al flop

Di Alberto Belloni Giovedi 4 Giugno 2015 alle 18:58 | 0 commenti

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Se non è un "mayday" poco ci manca. Nell'attesa conferenza stampa presso la sede del Real Vicenza, Lino Diquigiovanni esordisce con una specie di bollettino medico: "Sono qui a fare il punto assieme a voi sulla situazione che si è venuta a creare. Nel 2010, chiudendo l'azienda, mi ero ripromesso di impiegare i successivi 10 anni della mia vita per creare qualcosa di importante anche nel calcio".

"Come forse saprete però, tre anni or sono ho avuto un principio di ictus (assistendo ad una partita, tra l'altro) e i medici mi hanno comunicato di averla scampata bella, consigliandomi caldamente di restar fuori dagli stress che la mia condizione di presidente imponeva. Ha invece prevalso l'amore per lo sport, facendomi continuare fino a questo momento con il Real Vicenza. Oggi però mi sento fisicamente stanco e moralmente un po' deluso ed è così che è maturata a fine stagione la decisione di mollare. In questo senso, tre sono le opportunità che oggi mi si offrono: attendere che si faccia vivo qualcuno interessato a rilevare la società o il titolo sportivo per continuare l'attività, oppure spostarmi io stesso su una piazza importante nella quale provare a concludere la bellissima ascesa iniziata qui a Vicenza o infine chiudere completamente baracca e burattini, affidando il Real Vicenza alla storia di questa città. Tra queste ipotesi, confesso che la più stimolante per un uomo che fa sport da 57 anni come il sottoscritto, era la seconda. Per quella, avrei continuato nonostante la stanchezza, affrontando volentieri qualche rischio per la salute. E' noto a tutti che, dopo aver ricevuto vari abboccamenti, per esempio da Trieste, da Padova, da Mantova, da Brescia, da Venezia e persino da piazze molto lontane come Benevento, avevo individuato l'opzione giusta in Treviso: dimensione simile a Vicenza, senza concorrenza calcistica, con uno stadio, il Tenni, adatto anche ad un'eventuale promozione. E così ho fatto una proposta scritta, una proposta seria. Ci saremmo chiamati Real Biancazzurri, modificando i colori sociali con la prospettiva, a tempo debito, di resuscitare il glorioso nome di Treviso Calcio. Ho portato la mia idea al Sindaco e all'Assessore allo Sport ma mi sono scontrato con i tempi lunghi della politica, con la burocrazia..."

E con i tifosi della Marca...

Solo una parte. Un'altra farebbe carte false per avermi. Ma il vero problema sono le capacità decisionali, perché i tempi sono stretti. A Treviso le autorità mi hanno ascoltato con interesse ma quanto a rendere operativi i tempi, Dio ce ne scampi e liberi. Io mica posso stare ad aspettare i comodi del Comune: ho i contratti di 5 0 6 giocatori che mi scadono a fine giugno, che è anche il termine ultimo per perfezionare l'iscrizione al campionato.

Ci sarebbe stata anche l'opzione Valdagno, vero?

Anche questa sarebbe una bella storia da raccontare. Io allo Stadio dei Fiori ci sarei andato volentieri, in fondo è la mia terra di origine. Anche lì però, di fronte ad una mia proposta precisa, le autorità hanno preso tempo, imboccando la strada delle non decisioni. Lo stadio valdagnese è bello ma per il calcio professionistico avrebbe bisogno quanto meno dell'adeguamento dell'impianto di illuminazione (1 milione e 200 mila euro più o meno n.d.r.). Si poteva fare in tre mesi, se ci fosse stata la volontà reale e tra l'altro mi risulta abbiano recentemente ottenuto un finanziamento di 800 mila euro... Chi ci faranno giocare a questo punto? Forse l'Altovicentino, il quale magari emigrerà altrove, visto che non c'è nemmeno una convenzione? Oppure ripiegheranno sul Trissino, per un campionato di Promozione?

Magari le vostre richieste erano troppo esose...

Ma quali esose. Vi immaginate Treviso che disputa in uno stadio da 12.000 posti una stagione piena di derby, col Padova, col Cittadella, col Venezia ed avversari del calibro di Brescia, Mantova o Cremonese. Una B2, altro che Lega Pro! Un mucchio di soldi che girano e una soddisfazione per me, che ero stanco di fare calcio davanti a nessuno...

A proposito, se dovesse mollare col Real, potrebbe aprirsi qualche prospettiva con il Vicenza, il quale, dopo aver visto sfumare l'ipotesi serie A, tornerà sicuramente a caccia di nuovi padroni?

Vi dico la verità: nella mia vita io ho portato avanti almeno cinque trattative per entrare nel Lanerossi, dai tempi di Maraschin fino a non molto tempo fa. Non ho nessuna voglia di intavolare trattative con gente che dentro pensa delle cose e fuori ne dice altre. E poi diciamolo, non metterei mai dei soldi in un'azienda nella quale sono altri a comandare... No, credo che sia un discorso chiuso, anche se nella vita, mai dire mai... Invece potrei tornare nel ciclismo, chi lo sa...

Che cosa succederà dunque del Real Vicenza, nella migliore e peggiore delle ipotesi?

La migliore delle ipotesi, per me, resterebbe quella di un ripensamento dell'Amministrazione e dei tifosi del Treviso, per continuare la stupenda avventura. L'ipotesi più nefasta, ma incombente, è quella di smettere, chiudendo qui con il calcio professionistico. La società dovrà rimanere in piedi comunque per un altro anno a livello di settore giovanile perché ci sono dei vincoli di valorizzazione che necessitano di essere chiusi in tempi più lunghi.

Un'ultimissima cosa: se fossi interessato a rilevare il club, quanto chiederebbe per cedermi il titolo sportivo.

Bella domanda... Una base ragionevole per una trattativa potrebbe essere il costo annuale di gestione di una società analoga. Ma se arrivasse una persona corretta, che mi desse la sensazione di avere propositi convincenti, sarei disposto ad andarle incontro senza problemi. In qualche modo sarebbe liberatorio... Un giorno Pieraldo Dalle Carbonare mi ha detto che il calcio ti logora senza che tu te ne accorga. Parole sante...

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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