RC auto, Cazzaro:con nuove norme penalizzati sia consumatori che autoriparatori
Venerdi 27 Gennaio 2012 alle 16:32 | 0 commenti
Confartigianato Vicenza  - «Può essere vera liberalizzazione quella che porrà domani l'assicurato RC auto nella condizione di dover scegliere tra un'offerta più onerosa e una più leggera a seconda della possibilità o meno di far riparare l'auto dalla carrozzeria di cui lui si fida? Inserire una clausola contrattuale che penalizza la libertà di rivolgersi al proprio autoriparatore, con un generico 30% di costo della riparazione a carico dell'assicurato, non è forse una forzatura e quindi una limitazione della libertà ? Soprattutto perché nessuno può garantire che quel 30% sia realmente la differenza tra il corrispettivo chiesto da una carrozzeria scelta dall'Assicurazione e una indicata dall'assicurato».
Sono, questi, gli interrogativi, i dubbi che pone Roberto Cazzaro, rappresentante dei carrozzieri vicentini, convinto com'è che con l'entrata in vigore delle norme del decreto liberalizzazioni in materia di Rc Auto si crei un'alterazione dei principi della libera concorrenza tra le imprese di autoriparazione, a danno anche dei consumatori. Secondo Cazzaro «il decreto di fatto punisce con un maggiore costo, la cui quantificazione è di fatto del tutto incerta, i consumatori che decidono di far riparare dal proprio carrozziere di fiducia il veicolo danneggiato in un incidente stradale. In pratica - continua -, con le nuove norme, l'unica libertà concessa a loro sarà quella di scegliere tra il risarcimento "in forma specifica", cioè la riparazione dell'auto attraverso officine convenzionate con la compagnia di assicurazione, oppure il risarcimento "per equivalente", che consiste nel rimborso del danno dalla propria compagnia di assicurazione. Ma, secondo il decreto, chi sceglie il risarcimento "per equivalente", si vedrà decurtato del 30% l'assegno che gli spetta dall'assicurazione. Ecco perché - conclude -, a giudizio dei carrozzieri di Confartigianato, la nuova norma sulla Rc auto altera in maniera evidente la libera concorrenza nel mercato dell'autoriparazione perché inserisce, per legge, una leva della competitività , ovvero la differenza di prezzo, la quantifica a priori senza poter garantire che sia veritiera».
«A rimetterci - conclude Cazzaro - saranno poi anche le imprese di autoriparazione indipendenti che l'utenza, fuorviata proprio da quel teorico 30%, sarà indotta a ritenere come più care. E pertanto risulteranno assurdamente penalizzate nella competizione con quelle convenzionate con le compagnie di assicurazione».
Proprio per questo è stato chiesto a Confartigianato nazionale di intervenire per far modificare la norma e parificare il rimborso del costo della riparazione, chiunque sia stato a eseguirla, previo rilascio obbligatorio del documento fiscale, con conseguente garanzia di 24 mesi come prevede la legge.
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