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Rapporto statistico sul Veneto. Crescono consumo responsabile e turismo alternativo

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 25 Agosto 2011 alle 15:20 | 0 commenti

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Giunta Regionale Veneto -  Il Rapporto Statistico della Regione è incentrato quest'anno sui temi dello sviluppo sostenibile e le analisi prendono in esame vari aspetti, tra cui anche i consumi. Il rapporto, curato dalla Direzione regionale Sistema Statistico e recentemente presentato dal vicepresidente Marino Zorzato, mette in risalto che il consumatore d'oggi ha la consapevolezza di avere una responsabilità sociale e ciò diventa particolarmente interessante in un'economia come quella veneta, dove il commercio è il primo dei settori produttivi del terziario:

nel 2010 il numero di imprese commerciali attive è il 43,1% delle imprese dei servizi e il 23% di tutte le attività produttive venete. Il valore aggiunto ai prezzi base del settore commerciale in Veneto rappresenta più dell'11% del valore aggiunto complessivamente prodotto in Veneto e la quota degli occupati nel comparto supera il 14% del totale degli occupati veneti.

 

Un esempio di consumo responsabile sono i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS): a gennaio 2011 in Veneto erano 68 i GAS aderenti alla rete nazionale, concentrati soprattutto nelle province di Vicenza e Verona, seguite da Padova, Venezia e Treviso. Esiste inoltre la rete distributiva che promuove il commercio equo e solidale dei prodotti, registrata nell'Elenco regionale delle organizzazioni del commercio equo e solidale e che conta 20 organizzazioni che gestiscono botteghe del commercio equo in Veneto a dicembre 2010, principalmente concentrate nelle province di Verona, Vicenza e Venezia.

 

Il rapporto analizza anche la sostenibilità nel settore del turismo. Il Veneto, da sempre apprezzato per la varietà dell'offerta turistica e per la cultura dell'ospitalità che lo caratterizza, si dimostra attento alle esigenze di una domanda che sta cambiando e che impone un continuo rinnovamento dell'offerta. Alle mete tradizionali si affiancano quelle di un turismo alternativo, alla scoperta di ambienti, ville o edifici storici, tradizioni locali e produzioni tipiche dell'artigianato e dell'agroalimentare. Segmenti turistici in forte crescita si dimostrano quelli che coniugano il viaggio allo sport, come il cicloturismo, il mototurismo, il turismo golfistico, quello equestre, ma anche l'offerta benessere, il turismo congressuale, ecc.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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