Rapporto Legambiente: Vicenza migliora rifiuti e aria, ma indietro su trasporti
Giovedi 5 Novembre 2015 alle 17:24 | 0 commenti
Legambiente Vicenza
Il 26 ottobre è tornato puntuale l’appuntamento con “Ecosistema urbano XXIIâ€, il rapporto di Legambiente che vuole indagare su quanto risultano vivibili le nostre città e cosa facciamo di anno in anno per migliorarne la sostenibilità . Gli indici studiati sono 18 e valutano per l’anno 2014 la qualità dell’aria, la gestione delle acque, la produzione e raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico, la mobilità , più in generale, ed infine i consumi e la diffusione delle energie rinnovabili sugli edifici pubblici.
A livello nazionale si nota una generale stabilità che si traduce più nella mancanza di vere azioni di programmazione che nel tentativo di mantenere gli obiettivi raggiunti. Ci sono dei miglioramenti, che devono essere osservati però con la lente di ingrandimento. Qualche passo in avanti è stato fatto in termini di raccolta differenziata ed energie rinnovabili, male invece per il trasporto pubblico.
La città di Vicenza vede un buon miglioramento: la sua posizione nella classifica generale passa dal 53° posto al 46°, su 104 capoluoghi italiani valutati. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è cambiato tra il 2013 ed il 2014.
I valori che si discostano di più da quelli dell’anno precedente sono quelli relativi alla qualità dell’aria: nel 2014 sono diminuite sensibilmente le concentrazioni di Biossido di Azoto (NO2) e di PM10 oltre che diminuire i giorni di sforamento dei livelli di Ozono. Questi dati sono purtroppo in larga parte influenzati dall’intensa piovosità del 2014, che ha ridotto l’inquinamento atmosferico rilevato.Il problema della qualità dell’aria è intimamente legato alla percentuale di spostamenti fatti con mezzi inquinanti ed in particolare con auto e moto. I dati sono decisamente sconfortanti: il 76% delle persone a Vicenza si muove con un mezzo privato a motore (modal share), collocando Vicenza al 52° posto tra le 62 città censite per questo indice.
Sappiamo che il lieve aumento delle piste ciclabili (193 metri in più) e delle isole pedonali, registrato nel 2014 sarà più consistente nel 2015, ma sappiamo anche che il vero strumento per combattere la pessima qualità dell’aria della nostra città è che l’offerta di trasporto pubblico aumenti in maniera molto più considerevole di quanto non fatto finora, perché rimane decisamente insufficiente (da 21 a 22 Km-Vettura per abitante).
La gestione delle acque in città vede diminuire i consumi idrici per abitante (da 163 a 161 litri al giorno) ma anche aumentare la perdita di rete (dal 16 al 19%), per fortuna in questo Vicenza rimane al 16° posto in Italia e la prima in Veneto.
La gestione dei rifiuti invece vede un sensibile aumento della raccolta differenziata, che passa dal 56,9% ad un 62% portando Vicenza al 16° posto della classifica nazionale. Purtroppo l’entusiasmo è subito spento nel vedere che anche la produzione di rifiuti pro capite è aumentata passando dai 531,3 kg, ai 604 kg a persona, segno che oltre agli accorgimenti tecnici sono ancora fortemente necessari gli interventi culturali: bisogna imparare a produrre meno rifiuti.
Infine si riducono leggermente i Kwh prodotti dal solare termico e fotovoltaico installato sugli edifici comunali ogni 1.000 abitanti (da 10,37 a 10,04).
Ne esce un quadro abbastanza chiaro: si vedono i risultati delle politiche applicate negli ultimi anni come gli interventi volti alla riorganizzazione della mobilità (aumento della ciclabilità , pedonalizzazione di nuove aree, tariffazione progressiva dei parcheggi, le nuove zone 30, etc...) oppure l’applicato sforzo per l’aumento della raccolta differenziata; ma sappiamo che senza un vero investimento sul trasporto pubblico basterà aspettare un anno di normale piovosità per vedere di nuovo schizzare in negativo i dati sull’inquinamento dell’aria.
Vicenza, per garantire salubrità e qualità della vita ai suoi cittadini deve ispirarsi al modello di Smart City europee, lasciandosi alle spalle il modello basato sul consumo e sulla produzione degli anni ‘80 e ‘90 e dedicando i suoi sforzi alla riorganizzazione del proprio tessuto urbano, salvaguardandone le aree verdi e le bellezze storiche, recuperando terreno invece che consumandolo, permettendosi azioni decise e coraggiose, affinché Vicenza possa concretizzare il suo futuro sostenibile.
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