Raimondo: solidale con i familiari di Giuseppe Spigolon. Ma anche con Marcello Vezzaro
Martedi 1 Novembre 2011 alle 10:30 | 0 commenti
Egregio Direttore, è passato un anno da quando il Vicentino è stato interessato dall'alluvione. Nell'esprimere nuovamente solidarietà ai familiari di Giuseppe Spigolon per la sofferenza conseguente alla perdita del loro caro, esprimo contestualmente convinta solidarietà anche al Sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro e ai suoi collaboratori (nella foto di sabato scorso su Il Giornale di Vicenza). Penso che, come gli altri sindaci dei Comuni alluvionati, anche costui abbia fatto il possibile per soccorrere la comunità .
Diverso è il problema dell'avviso preventivo alle comunità , perché, fino ad ora, certi fenomeni meteorologici da noi avvenivano raramente e di conseguenza non vi erano neanche adeguati e puntuali strumenti per il preavviso d'allarme generale. Ricordo la famosa nevicata che ha bloccato Vicenza per due giorni consecutivi. Il Comune era senza gli spazzaneve e senza l'organizzazione conseguente, mentre AIM sembra che non avesse (?) le catene per i bus!
Non è un caso che, dopo il terremoto del Friuli, in quelle zone l'attenzione preventiva ha fatto il balzo più alto anche se necessaria in misura più contenuta rispetto a noi. Infatti, la manutenzione del territorio ed il suo uso risente tuttora di carenze, prima di tutto culturali. Da noi è peggio! È inaccettabile incolpare amministratori pro tempore per disastri che sono il risultato dell'uso sconsiderato del territorio che caratterizza l'Italia da decenni. Da quasi un secolo. Alle alluvioni e agli smottamenti basta aggiungere, per farla colma, la politica dei continui condoni, quella del ghe pensi mi e quella del silenzio assenso perché non si vuole "efficientare" la macchina pubblica. A mio parere è tutto lo Stato e le sue articolazioni amministrative che va messo sotto la lente di osservazione perché l'Italia frana e si allaga sempre più spesso e in ogni "angolo", seminando terrore, lutti e povertà .
Una cosa diversa sono i terremoti per i quali, se si rispettassero gli scienziati e i geologi, i lutti e i danni sarebbero sicuramente più contenuti (il preavviso è mancato all'Aquila perché, forse si è sottovalutato chi in quei giorni e notti era in servizio e aveva notato fenomeni strani nel sottosuolo ma... poi, quasi quasi, lo volevano condannare)
E' il modello di sviluppo del nostro Paese che va "processato" perché le continue pavimentazioni, le licenze edilizie di costruire ovunque, a cui va aggiunta con priorità la mancanza di manutenzione del territori a partire da boschi e fiumi lo confermano. Per capire di più basta leggere anche le riflessioni dell'Accademia Olimpica di Vicenza in materia.
A tutto questo va aggiunto come la macchina statale e regionale sia anche inadeguata e lenta rispetto ai bisogni delle comunità conseguenti alle catastrofi: "Se oggi vi fosse una precipitazione meteorologica come l'anno scorso, il Bacchiglione, in località Colderuga di Longare uscirebbe ancora in strada isolando di fatto l'Area Berica dalla città capoluogo con i suoi servizi"
Ma oggi la situazione è ancora più grave perché a causa di scelte governative ai sindaci e alle loro comunità non resta che piangere di più perché, per esempio, ai Vigili del Fuoco e alla Polizia di Stato, come si legge, fanno mancare anche il carburante.
La ringrazio per l'attenzione.
Cordialmente
Giuliano Raimondo
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