Raimondo: onore, immensa stima e grazie a Germano Nicolini
Domenica 26 Aprile 2015 alle 19:58 | 0 commenti
Giuliano Raimondo, esponente del Pd vicentino ed ex sindacalista Cgil
Da pochi giorni, mettendo in ordine alcuni documenti salvati dalla tracimazione del Bacchiglione del 2010, che aveva allagato anche il garage ove abitavo, nel quale conservavo anche tanta documentazione andata in gran parte perduta, ho ritrovato malconcio anche il libro di Germano Nicolini “NESSUNO VUOLE LA VERITÀ†(nella foto la copertina).
Germano Nicolini, già Comandante del 3° btg della Brigata “Fratelli Manfredi†e poi comandante partigiano Diavolo, è una persona con la schiena dritta che ho conosciuto diversi anni addietro nella presentazione del suo libro nella sala della “Casa Buoni Fanciulli in Costozzaâ€. Una persona che mi ha sinceramente commosso.
Mi ha commosso per la vicenda umana che ha condizionato per lunghi anni la sua vita, prima che la “Corte di Appello di Perugia, in data 8 giugno 1994, lo assolve con formula piena in quanto, vittima di macchinazione politico-inquisitoriale†e quindi reso l’onore e diritti; gli viene riconsegnata la Medaglia d'Argento; in chiusura della motivazione si legge: “.... considerato uno dei migliori combattenti della Resistenza reggianaâ€.
“Era stato condannato per l’infamante accusa di avere ucciso don Umberto Pessinaâ€
Lo ricordo con tanta contentezza oggi 25 aprile 2015, perché di lui, con tante altre persone, avevo perso traccia da anni. Ma durante l'orazione ufficiale in Piazza dei Signori, da parte della dotta Carla Poncina -  direttrice dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea “E. Gallo†- Germano Nicolini mi è ritornato in mente, e tramite internet l’ho rintracciato. Credo che anche chi di allora avrà l’occasione per leggermi, sarà contento.
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