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Raimondo, Filctem Cgil: basta contratti a tempo determinato in Aim

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 12 Febbraio 2012 alle 23:35 | 0 commenti

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Giuliano Raimondo, Filctem Cgil - Cambiano le maggioranze nel Comune Vicenza, cambiano gli Amministratori di AIM, ma la macchina AIM fa fatica a funzionare, mentre le persone giustamente s'incazzano, di qua e di la degli sportelli.

Che "passione!"

"Gli ascensori si fermano, i riscaldamenti si bloccano perché tanti impianti e cabine elettriche sono datati e poco aggiornati - ma non solo per questo; non ignoriamo lo stato in cui versano gli impianti di illuminazione pubblica delle periferie, delle code agli sportelli, ecc. ecc. !"

È anche ora di finirla di usare strumentalmente i contratti a tempo determinato perché i capi non sono capaci di pianificare l'organizzazione delle attività e quindi di adeguare gli organici al "normale" battente di lavoro! Da troppi anni capita in AIM, ma ora diciamo stop a un "sistema" che lede diritti e dignità dei dipendenti, che disperde professionalità, che investe male e che rende difficile la gestione delle pratiche e anche il seppellimento dei defunti.

In AIM il lavoro non manca, mentre sono pochi e deboli i capi con le p.... che combattono la politica dell'orticello rappresentato da aree di ossequio; è anche li la fonte di tante difficoltà.

È urgente:

a) Sfoltire in alto, Semplificare e Riequilibrare i Carichi di Lavoro Riutilizzando; Migliorare sensibilmente il Sistema di Selezione dei Dirigenti e dei Quadri; Razionalizzare; Formazione al Ruolo; Assegnare chiare Funzioni di Responsabilità per Raggiungere gli Obiettivi Concreti e Misurabili prefissati; Programmare le Attività; Analizzare i Risultati e Riutilizzare chi nei fatti non ce la fa a Governare le Risorse Umane e Tecniche atte a Produrre i Risultati pre-assegnati;

b) Sconfiggere l'Ossequienza che è concreta negazione di produttività e tara sui costi finali, nonché motivo di demotivazione per chi è consapevole del ruolo che deve svolgere in una società pubblica di beni comuni che vive di tariffe e tributi, come la multiservizi vicentina.

"Se lo si vuole, sono problemi superabili che insistono in un contesto di Gare, di Liberalizzazioni e di Spinte a Privatizzare le società dei beni comuni!"

a cura di FILCTEM-CGIL "Energia"


Estratto dal Documento delle SEGRETERIE CGIL CISL UIL NAZIONALI - Roma, 17 gennaio 2012

".... LIBERALIZZAZIONI
Le liberalizzazioni possono essere di sostegno alla crescita del Paese a condizione che non si traducano in un'azione indistinta, incoerente e improvvisata frutto di una lettura affrettata ed ideologica della realtà. Va ricordato che liberalizzare non significa automaticamente privatizzare, ed inoltre un settore liberalizzato ha mediamente più bisogno di regole chiare e trasparenti, visto che buona parte della difficile situazione attuale discende da una palese e dimostrata incapacità del mercato ad autoregolarsi spontaneamente. Liberalizzare significa inoltre interagire con il lavoro e, molto spesso, con la sfera dei diritti di cittadinanza di milioni di persone. Per questo motivo è indispensabile che il Governo apra subito un tavolo di confronto con le parti sociali.

I processi di liberalizzazione - che devono puntare all'obiettivo di ampliare il mercato dei servizi - diventano elementi forti per lo sviluppo complessivo del Paese se determinano una sana concorrenza che rispetti le regole e il lavoro, se si traducono in un vero vantaggio, in termini di prezzi e qualità dei servizi per i cittadini.

Alla base di questo vi sono condizioni che riteniamo fondamentali:

1. il mantenimento della proprietà pubblica degli Asset strategici che esercitano un ruolo fondamentale, in quanto infrastrutture nodali per il Paese ed elemento cardine del Welfare. L'acquisizione da parte del Tesoro della società Rete Ferroviaria Italiana spa appare, così come si legge nella Bozza del decreto, troppo a discapito di Trenitalia e pertanto va meglio verificata la sua gestibilità;

2. i processi di liberalizzazione non devono mettere in discussione i servizi universali, che rappresentano i veri diritti di cittadinanza a prescindere dalle condizioni socioeconomiche e geografiche. Questo riguarda, in particolare, come si legge nella bozza del decreto, Poste Italiane e la Rete regionale Ferroviaria;

3. il rispetto dei ccnl di settore e la tutela del lavoro. In particolare la funzione dei contratti di settore è importante per evitare il dumping contrattuale che potrebbe derivare dall'apertura del mercato a più soggetti, creando così, oltre che un danno al lavoro, una concorrenza sleale a scapito delle imprese sane. È indispensabile, inoltre, dotare di adeguati ammortizzatori sociali tutti i settori coinvolti nei processi di liberalizzazione, rendendoli strutturali e omogenei per tutte le categorie, finalizzandoli anche alla formazione e alla riqualificazione professionale;

4. il rispetto delle competenze istituzionali a tutti i livelli, in particolare a quelle definite dall'art. V della Costituzione, anche in riferimento agli orari degli esercizi commerciali già fortemente liberalizzati per le aperture domenicali dalle manovre di questi ultimi mesi e addirittura liberalizzati nell'orario notturno dall'ultima manovra, creando fortissime ripercussione sulle lavoratrici e sui lavoratori del settore, al di fuori di ogni regolamentazione contrattuale;

5. per quanto riguarda i Servizi pubblici locali è indispensabile l'accorpamento delle società di servizio, al fine di ridurne il numero e realizzare, così, la costituzione di imprese dimensionalmente più grandi in grado di competere sul mercato, rispondenti agli ambiti o bacini ottimali del servizio come elemento di virtuosità premiante dal punto di vista degli investimenti pubblici. I nuovi assetti dimensionali devono prevedere nell'azionariato diffuso dei cittadini e nella partecipazione dei lavoratori, forme di nuova governance più partecipativa e vicina al cittadino-consumatore. Anche il tema degli investimenti, così, può trovare positivi sviluppi;

6. estensione dell'abolizione delle tariffe minime a tutte le categorie, in maniera omogenea e trasparente, in modo che ne derivi un vantaggio per i cittadini, ma anche un'apertura per tanti giovani alle professioni interessate.

Infine, per garantire e controllare tutto il processo di liberalizzazione vanno rafforzate e istituite, laddove necessario, le Autorità di vigilanza che - mantenendo la loro indipendenza e autonomia economica - devono esercitare reali poteri sanzionatori, essere in grado di vigilare sulla qualità dei servizi, sulla politica tariffaria e garantire il primato della pubblica utilità sulle esigenze privatistiche."

Leggi tutti gli articoli su: Aim, Giuliano Raimondo, Filctem Cgil, Comune Vicenza

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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