Raccolta 2064 firme in tutta la città contro l'apertura di sale scommesse
Venerdi 2 Marzo 2012 alle 22:56 | 0 commenti
Raffaele Colombara, Consigliere comunale Lista Variati Sindaco - Un percorso di partecipazione realmente civica che ha portato alla raccolta di 2064 firme in tutta la città . E alcuni risultati: dopo quello dello scorso gennaio per la sala di san Felice, un processo di "avvio di diniego" ora anche per una delle sale scommesse previste a San Lazzaro, con il quale la Questura richiama i richiedenti l'autorizzazione alle norme regolamentari e urbanistiche comunali vigenti. E' questo quanto è emerso dall'incontro con la stampa nel corso del quale è stata illustrata la petizione contro l'apertura di sale scommesse inviata a Prefetto, Sindaco e Questore.
Le firme sono state raccolte da genitori, residenti, commercianti, a testimonianza della trasversalità del tema. Questo rende evidente come quello delle scommesse non è un problema di una determinata zona, ma coinvolge tutta la città .
A rappresentare i cittadini coinvolti nell'iniziativa Giovanni Sicco per la zona di San Lazzaro, Amorina Savegnago per la zona di San Felice, Cristina Scettro (presidente Comitato genitori Farina), Chiara Ponza, Luciano Ghiotto (vice presiedente Comitato Genitori Rossi) per la zona di via IV Novembre, Barbara Carretta per la zona di Corso Padova, oltre al Consigliere Comunale Raffaele Colombara, che ha promosso l'iniziativa e segue la questione da tempo.
La petizione esprime una forte e motivata contrarietà verso un fenomeno in rapida espansione; vuole essere stimolo e sostegno a Questura e Comune che di questo tema si stanno occupando fattivamente, anche con la celere adozione di Regolamento e Norme urbanistiche; vuole sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema emergente, di cui ci si sembra accorgere ora anche a livello nazionale, e che presenta forti risvolti sociali, come la dipendenza da gioco, ed economici, legati agli enormi interessi finanziari in gioco e che vedono lo stesso Stato come principale attore.
"La mobilitazione di questi mesi ha portato a buoni risultati, dal basso, e testimonia la necessità di una normativa nazionale al riguardo" afferma Colombara.
"Non si tratta di una crociata, ma piuttosto di cittadini che vogliono dei paletti ben precisi su una questione che non è solo commerciale, ma coinvolge aspetti delicati della vita personale e sociale.
Al momento sono 16 le sale aperte; sei ad oggi quelle che attendono un'autorizzazione; la loro apertura farebbe aumentare in maniera esponenziale il fenomeno".
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