Quotidiano |

Latte, Confagricoltura: anno zero. Coldiretti: derisi dai furbetti

Di Emma Grande Venerdi 13 Marzo 2015 alle 15:42 | 0 commenti

ArticleImage

Sugli ultimi sviluppi della produzione di latte tornano a farsi sentire il presidente di Confagricoltura Vicenza, Michele Negretto e il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola. Negretto boccia il nuovo decreto attuativo della Pac approvato dal ministero per le Politiche agricole che prevede l’accesso ai contributi subordinato all’iscrizione ai Libri genealogici e ai controlli funzionali. Cerantola descrive la pesante situazione che da tempo gli allevamenti stanno patendo, all’indomani della decisione dell’Antitrust di sanzionare Francia e Spagna, mentre l’Italia la fa franca.

Confagricoltura Vicenza

"Il primo aprile finirà il regime delle quote latte e in Italia siamo al palo: saremo esposti alla concorrenza di tutti i produttori a livello internazionale, con lo svantaggio di non avere alle spalle una programmazione e una seria politica per la nostra zootecnia. E gli interventi governativi di questi giorni lo confermano".

"Il decreto escluderebbe oggi quasi la metà degli allevatori italiani – spiega Negretto -. Quanti volessero percepire il premio dovrebbero iscriversi obbligatoriamente ai Libri genealogici, con dei costi che assorbirebbero una buona parte del premio stesso. Il Governo non deve entrare nel merito delle scelte aziendali d’impresa e discriminare gli allevatori tra serie A e serie B. Il ministero deve rendersi conto che stiamo attraversando un cambiamento epocale con la fine delle quote latte: ci deve essere una riorganizzazione del sistema che metta al centro l’allevatore e non le sue sovrastrutture, alla luce dei crescenti costi di produzione e della spietata concorrenza dei Paesi che, con più lungimiranza, sono riusciti da anni a strutturare il loro sistema produttivo".

In questi giorni, intanto, arriveranno anche in Veneto le sanzioni per gli anni di sforamento delle quote di produzione latte, che riguarderanno decine di aziende anche della provincia di Vicenza. Un conto che, complessivamente, in Italia ammonta a 1.343 milioni di euro. "Purtroppo nel nostro Paese la produzione del latte non è stata gestita correttamente dai Governi che si sono succeduti – dice Negretto -. Quanto è successo ha penalizzato fortemente la stragrande maggioranza degli allevatori, che per rispettare il loro limite produttivo hanno dovuto acquistare le quote e talvolta si sono indebitati e stanno ancora pagando adesso le rate del prestito contratto".

Il Veneto produce 11,10 milioni di quintali di latte che lo collocano al terzo posto in Italia dopo la Lombardia e l’Emilia Romagna. Il Veneto esprime, secondo stime di Veneto Agricoltura, un valore della produzione (ai prezzi di base del 2013) di quasi 450 milioni di euro. Secondo dati Agea il numero delle aziende con produzione di latte presenti nel Veneto, per la campagna 2013/2014, è di 3.515. "La zootecnica nel Veneto è un importante settore produttivo che fornisce prodotti tipici e di qualità – fa presente Negretto – e influenza favorevolmente l’ambiente e il territorio con il regolare sfalcio dei prati e i pascolamenti delle malghe, consentendo di mantenere la fertilità dei terreni grazie all’apporto di sostanze organiche. Il prezzo che è oggi remunerato alla stalla è molto basso e anche la Regione Veneto deve fare la sua parte. C’è l’esigenza che il nuovo Psr sia approvato quanto prima per dare modo alle aziende di investire, migliorando le strutture dell’allevamento e rendendosi più competitive sul mercato".

Coldiretti Vicenza

“Gli allevatori onesti, che ogni giorno dell’anno trascorrono gran parte della propria giornata in stalla, si sentono derisi dai furbetti del latte, ossia da coloro i quali producono non rispettando le regole. E gli effetti sono evidenti: una stalla su cinque è costretta a chiudere”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, descrive la pesante situazione che da tempo gli allevamenti stanno patendo. La presa di posizione di Coldiretti Vicenza arriva all’indomani della decisione dell’Antitrust di sanzionare Francia e Spagna, mentre l’Italia la fa franca. “Anche nel nostro territorio – prosegue il presidente Martino Cerantola - si registrano comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori, che hanno portato prima in Spagna ed ora anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale”. In Francia l’Antitrust ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie, tra le quali Lactalis, Laita, Senagral ed Andros’s Novandie per pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso era intervenuto anche l’Antitrust iberico, che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni), Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni). “Anche in Italia esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti – sottolinea il presidente Martino Cerantola - che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono. I prezzi praticati dagli intermediari della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori manifestano ormai evidenti segni di difficoltà perché non riescono a coprire neanche i costi di produzione. Oggi i nostri allevatori consegnano il latte alle industrie al buio, senza un prezzo certo. Ed anche quando questo è ufficializzato non tiene minimamente conto dei costi, così come prevede l’art. 62 ed occorre, quindi, dare all’Antitrust tutti gli strumenti necessari per intervenire anche con un adeguato sistema sanzionatorio così come è accaduto in Spagna e Francia”. Coldiretti e Codacons per questo hanno chiesto con un esposto per fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network