"Quei mesi così grandi..." la Resistenza vicentina in scena al Teatro Astra il primo maggio

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 29 Aprile 2013 alle 17:01 | 0 commenti

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La Piccionaia I Carrara - Il sorriso di Nerina Sasso, vittima dei nazisti il 13 settembre del 1943, è l’icona di “Quei mesi così grandi…”, evento che, nel format di successo che fonde letture, musica ed immagini, chiuderà mercoledì 1° maggio al Teatro Astra di Vicenza (ore 21) la Festa del Lavoro organizzata da Cgil Cisl e Uil. I grandi mesi a cui si riferisce il titolo della serata, ideata da Bepi De Marzi, Roberto Pellizzaro, Carlo Presotto e Gianni Poggi, sono quelli della Resistenza vicentina, di cui gli autori ricordano figure celebrate sia in saggi che in narrativa e, in alcuni casi, addirittura ne scoprono altre finite ingiustamente nella dimenticanza.

Sono soprattutto queste ultime le protagoniste della rievocazione, giovani uomini e donne della città e della provincia che, in ruoli diversi, hanno dato il proprio contributo alla lotta partigiana, spesso a prezzo della propria vita.

Come appunto Nerina Sasso, uccisa a ventun’anni da una raffica di mitra sui binari della ferrovia mentre gridava ai deportati italiani di fuggire; o come l'operaio Giovanni Savio che, la sera dell'8 settembre, lanciò da Schio il primo appello alla resistenza da “La Voce del Popolo”, ciclostilato in migliaia di copie dal Comitato antifascista vicentino; o ancora come il partigiano Renato Dalla Palma, studente di medicina a Padova che, catturato e deportato, morì di tifo e collasso cardiaco.

Tornano in evidenza anche altri grandi partigiani: Maria Setti, la cui casa a Montemezzo di Sovizzo fu crocevia per la clandestinità e rifugio per molti; Guido Revoloni, sottotenente alpino morto nel disinnescare una bomba a Dueville; Giacomo Chilesotti, la “primula rossa” del movimento resistenziale vicentino.

Il merito di aver riscoperto e divulgato queste ed altre figure va a Roberto Pellizzaro, dalle pagine del cui libro “Il letto era l’erba” sono in gran parte tratti i testi della serata e che ha anche curato la selezione delle immagini.

Nel ricordo non potranno ovviamente mancare i “piccoli maestri” di Gigi Meneghello. Due di loro, Dante Caneva e Renzo Ghiotto, saranno ospiti d’onore della serata, sia in persona che nei camei ricavati dalle videointerviste realizzate da Gianni Poggi.

Carlo Presotto coordinerà e introdurrà le letture a più voci. Voci di attori professionisti, come lo stesso Presotto o Francesca Sarah Toich, che si alterneranno a quelle di giovani coetanei dei partigiani (Chiara Celoria, Martina Merluzzi), dello storico Roberto Monicchia, della poetessa Valeria Mancini.

La musica ha un ruolo importante nei contenuti di “Quei mesi così grandi…”. Il maestro De Marzi ha scelto brani popolari dell’epoca (“Lili Marlene” e “Rosamunda”), un inno del Fascismo come “Giovinezza”, riproposto anche nella goliardica versione originale ed in quella parodistica cara agli oppositori del Regime, omologa della “Badoglieide” che ironizza sul famoso generale.

“Bella ciao”, canzone-simbolo della Resistenza, aprirà e chiuderà la serata con il coinvolgimento degli spettatori: “La gente –spiega De Marzi- ha perso il gusto e la abitudine di cantare, perfino in chiesa. Proviamo a invertire la tendenza proprio con la popolarità e l’emozione dell’inno partigiano”.

Al gruppo “Le sgrexende”, conosciuto per la originale riproposizione di musica popolare e d’epoca, è affidata l’esecuzione dei brani.

La compagnia La Piccionaia-I Carrara realizza la serata, il cui coordinamento teatrale è a cura di Carlo Presotto.

Cgil, Cisl e Uil regalano l’appuntamento alla città, con il patrocinio del Comune di Vicenza, Istrevi e Società Generale di Mutuo Soccorso.

La serata è ad ingresso libero.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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