Quattromila litri d'acqua per una bistecca
Domenica 31 Luglio 2011 alle 14:01 | 0 commenti
Quattromila litri d'acqua per una bistecca, il surplus di 3,5 milioni di tonnellate di pomodori ha fatto evaporare 644 milioni di metri cubi di acqua.
Porta la firma di Antonio Cianciullo su "la Repubblica" una serie di dati che sono a di poco sorprendenti sui consumi di acqua. Per una fiorentina al sangue da 3 etti vengono consumati dall'inizio del suo "processo produttivo" fino all'arrivo al nostro cospetto ben 4.650 litri di acqua. A questi vanno aggiunti, a voler essere pignoli, i 25 litri che servono per il suo tradizionale contorno di patate arrosto.
E se per riempire un piatto di ciliegie servono 373 litri d'acqua, una semplice tazzina di caffè ne "costa" 140. Se finora a tavola tenevamo conto solo della calorie, per coltivare e allevare i prodotti che finiscono nel nostro piatto la natura e l'uomo consumano fiumi d'acqua, che è tutta persa, poi, se buttiamo il cibo che avanza sulle nostre tavole.
Sempre dalla impietosa ricerca di Cianciullo apprendiamo che per le 177.479 tonnellate di mele non raccolte dagli alberi nel 2009, perché il prodotto non sarebbe stato economicamente conveniente, c'erano voluti 124 milioni di metri cubi di acqua per farle arrivare a maturazione: tutti distrutti, insieme alle mele. Stessi dati da ... disidratazione per i pomodori (il surplus di 3,5 milioni di tonnellate ha fatto evaporare 644 milioni di metri cubi di acqua), per le olive fatte marcire (3,4 milioni di tonnellate e con loro addirittura 6,5 miliardi di metri cubi di oro blu). "In totale - sentenzia Cianciullo - in Italia nel 2010 sono stati sprecati 12,6 miliardi di metri cubi di acqua per colpa di 14 milioni di tonnellate di prodotti agricoli non raccolti.".
Per arginare l'avanzata di questo Sahara, per il Parlamento europeo il 2013 deve essere l'anno europeo contro lo spreco alimentare: "È un percorso che abbiamo iniziato nel 2010 con il Libro Nero contro lo spreco alimentare promosso da Last Minute Market e che continua quest'anno con il Libro Blu contro lo spreco idrico", ha detto il presidente della Commissione agricoltura europea Paolo De Castro che così conclude: "Ora, con il rapporto Caron, siamo passati a una fase operativa: dobbiamo mettere a punto misure concrete per vincere questa battaglia". Degli 8 milioni di chilometri cubi di acqua dolce, di cui gode la Terra (è avvolta per il 70 per cento dall'acqua), solo una piccola quantità è realmente utilizzabile. Crescita demografica, aumento dei consumi pro capite e inquinamento rendono giorno dopo giorno l'acqua un bene sempre più raro più che "comune", come hanno deciso i recenti referendum. E in questo contesto qualcuno sa che sono ben 1,4 miliardi le persone che non hanno accesso all'acqua potabile e che aumentano i conflitti per il controllo dei fiumi. Eppure a scuola ci avevano insegnato che l'acqua arriva al mare, poi sale sotto forma di nuvoletta e torna a scendere con la pioggia in un ciclo infinito che permette a tutti di bere. "E' una favola, ormai", spiega Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria a Bologna e promotore della campagna contro lo spreco dell'acqua: "I conti non tornano perché stiamo usando più acqua di quella disponibile senza impoverire le riserve e, soprattutto, ne utilizziamo una quantità incredibile per produrre alimenti che poi buttiamo via al momento della raccolta, della distribuzione o del consumo: in Italia ogni anno si spreca una quantità di cibo che basterebbe a sfamare, nello stesso periodo, tutti gli spagnoli". Se la dieta mediterranea (500 metri cubi di acqua pro capite all'anno contro i 900 della dieta anglosassone) aiuta a contenere il consumo idrico, l'88 per cento delle risorse idriche è consumato dall'11 per cento della popolazione mondiale: nei paesi poveri si sopravvive con 20 litri al giorno, in Italia sono 213 i litri consumati e negli Stati Uniti ben 600. All'Italia, infine, spetta il record europeo dei consumi idrici domestici e, contemporaneamente, quello per il consumo di acqua minerale.
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