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Quando i lavori finiscono in tempo ma la regione non paga le imprese

Di Matteo Moschini Mercoledi 9 Dicembre 2015 alle 18:08 | 0 commenti

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Come abbiamo raccontato, si sono conclusi i lavori in Ca' Tosate per evitare futuri allagamenti della zona, ma la questione non sembra del tutto chiusa. Come ci fa sapere lo stesso sindaco durante il sopralluogo di questa mattina, la ditta vincitrice dell'appalto, che diligentemente ha concluso i lavori nei tempi previsti, nonostante le molte difficoltà, non ha visto ancora un soldo. Il pagamento, promesso dalla Regione Veneto, è bloccato per la chiusura della ragioneria della Provincia stessa, e se ne riparlerà minimo a marzo/aprile del prossimo anno.

L'impresa è l'impresa costruzioni Cogato, che ha concluso i lavori con diligenza e tempismo, affrontando i malumori dei frontisti e una serie di furti operati da bande attrezzate e molto organizzate, che sono state in grado di smontare i motori dei mezzi pesanti del cantiere per prelevarne alcuni pezzi, un danno non coperto dall'assicurazione, e che ha ritardato i lavori al punto che l'impresa si è vista costretta persino a negare alcuni giorni di ferie ai loro operai.

I lavori di Ca' Tosate, di fatto, sono stati al momento pagati con le casse dell'impresa, che, ci fa sapere, non ha mai tardato nel pagare i propri dipendenti, e ha dovuto far fronte a una gran quantità di spese vive, per una spesa totale che si aggira intorno ai 300mila euro.

Il sindaco di Vicenza ha promesso che sarà inviato un sollecito alla Regione, ma voci dall'azienda di costruzioni raccontano di un quadro globale più preoccupante. "I lavori pubblici e di manutenzione vengono spesso dimenticati, il lavoro è sempre meno, e si favoriscono le grandi opere pubbliche a discapito dei piccoli interventi. Questo sistema sfavorisce le piccole e le medie imprese, che non possono lavorare, se non con i tempi e gli stipendi da ricatto dei subappalti delle grandissime imprese che realizzano le grandi opere."

Un sistema di cui sembra essere vittima la Cogato, impresa che opera nel territorio da 137 anni, ma rischia, dopo 4 generazioni, di dover chiudere i battenti. "Un danno economico e sociale, perché non solo l'impresa fallisce, ma molte persone rimarranno senza lavoro." 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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