Quando i lavori finiscono in tempo ma la regione non paga le imprese
Mercoledi 9 Dicembre 2015 alle 18:08 | 0 commenti
Come abbiamo raccontato, si sono conclusi i lavori in Ca' Tosate per evitare futuri allagamenti della zona, ma la questione non sembra del tutto chiusa. Come ci fa sapere lo stesso sindaco durante il sopralluogo di questa mattina, la ditta vincitrice dell'appalto, che diligentemente ha concluso i lavori nei tempi previsti, nonostante le molte difficoltà , non ha visto ancora un soldo. Il pagamento, promesso dalla Regione Veneto, è bloccato per la chiusura della ragioneria della Provincia stessa, e se ne riparlerà minimo a marzo/aprile del prossimo anno.
L'impresa è l'impresa costruzioni Cogato, che ha concluso i lavori con diligenza e tempismo, affrontando i malumori dei frontisti e una serie di furti operati da bande attrezzate e molto organizzate, che sono state in grado di smontare i motori dei mezzi pesanti del cantiere per prelevarne alcuni pezzi, un danno non coperto dall'assicurazione, e che ha ritardato i lavori al punto che l'impresa si è vista costretta persino a negare alcuni giorni di ferie ai loro operai.
I lavori di Ca' Tosate, di fatto, sono stati al momento pagati con le casse dell'impresa, che, ci fa sapere, non ha mai tardato nel pagare i propri dipendenti, e ha dovuto far fronte a una gran quantità di spese vive, per una spesa totale che si aggira intorno ai 300mila euro.
Il sindaco di Vicenza ha promesso che sarà inviato un sollecito alla Regione, ma voci dall'azienda di costruzioni raccontano di un quadro globale più preoccupante. "I lavori pubblici e di manutenzione vengono spesso dimenticati, il lavoro è sempre meno, e si favoriscono le grandi opere pubbliche a discapito dei piccoli interventi. Questo sistema sfavorisce le piccole e le medie imprese, che non possono lavorare, se non con i tempi e gli stipendi da ricatto dei subappalti delle grandissime imprese che realizzano le grandi opere."
Un sistema di cui sembra essere vittima la Cogato, impresa che opera nel territorio da 137 anni, ma rischia, dopo 4 generazioni, di dover chiudere i battenti. "Un danno economico e sociale, perché non solo l'impresa fallisce, ma molte persone rimarranno senza lavoro."Â
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