Quale sicurezza per Campo Marzo: le proposte di Rifondazione
Mercoledi 12 Settembre 2012 alle 11:31 | non commentabile
Irene Rui, Guido Zentile, Prc FdS - La presenza di gang in Campo Marzo è risaputa, ed è una questione tipica pur spiacevole di tutti quei luoghi, sopratutto giardini, che si trovano nei pressi delle stazioni. Luoghi non più vissuti dai cittadini e lasciati in mano a bande che li utilizzano per lo spaccio. Per fare pulizia di tutto questo basterebbe la volontà dei cittadini di riappropriarsi degli angoli della propria città , di viverli.
Ma ci vuole anche la volontà dell'Amministrazione Comunale, di non porre divieti come ordinanze che interpretate in modo restrittivo, vietano ai cittadini di usare il parco, i giardini per stendersi nel prato o fare pic-nic. Non bastano feste o sagre per rendere vitale un luogo, ma il continuo flusso di famiglie e cittadini che vivono il parco. Imporre un regime di sicurezza come presidio fisso di forze dell'ordine e polizia locale, pressione costante della magistratura, e polizia, recintare il parco, non sono metodi che certamente risolvono la questione e stanano la microcriminalità , anzi rendono ancora quel luogo più isolato e ostile alle famiglie, ottenendo un effetto contrario. Piuttosto dovremmo essere noi cittadini a compiere il nostro dovere con un atto di coraggio e quando vediamo qualcosa di sospetto, usare quel cellulare a noi tanto caro, per segnalarlo alle forze dell'ordine.
Non è questione di essere "anime belle o no di sinistra" o altro, con questi palliativi non si risolve il problema. La questione va affrontata di petto, e vanno sciolti alcuni nodi legislativi che hanno portato al disaggio della disoccupazione e alla clandestinità . Si pensi alla mancanza di un piano nazionale occupazionale, si pensi alla riforma del mondo del lavoro che crea un sacco di esondati e disoccupati anche tra gli immigrati, si pensi a leggi inique come la Bossi-Fini o il "Pacchetto Sicurezza", che non risolvono la questione della "clandestinità ", ma incentivano alla irregolarità . Si pensi alla mancanza in Italia di una normativa che dia un permesso ai rifugiati di guerra.
Pur condividendo che chi delinque deve pagare, e non certo con il rimpatrio, ma applicando le sanzioni di legge, siamo dell'idea che le forze politiche prima di lanciare una crociata contro gli immigrati o per una ventilata sicurezza di polizia, dovrebbero fare cerchio nel porre con forza una diversa politica sociale e di uso del territorio.
Irene Rui - Responsabile provinciale, politiche migratorie di Rifondazione Comunista-FdS di Vicenza
Guido Zentile - Segretario del circolo "Carlo Giuliani" di Rifondazione Comunista-FdS, Vicenza nordest.