Psi Vicenza critica verso la sfida lanciata da Vicenza alle scuole del sud
Venerdi 5 Agosto 2011 alle 22:01 | 0 commenti
Luca Fantò Segretario PSI provincia di Vicenza - Il PSI della provincia di Vicenza assiste con disappunto al dibattito che in questi giorni sui mass media locali e non solo, contrappone alcuni amministratori della destra veneta a fantomatici docenti e istituti scolastici del sud d'Italia. Energie spese per alimentare dibattiti utili solo a chi ad arte li crea. Se ad esempio esiste una cosa certa nella “querelle†relativa ai risultati scolastici degli alunni nelle scuole delle diverse regioni italiane, è proprio l'impossibilità di utilizzare uno strumento oggettivo per la valutazione delle scuole dal punto di vista prettamente didattico.
Bisognerebbe cercare un metodo di valutazione oggettivo ma la parzialità degli studi sinora condotti sembra utile a strumentalizzazioni che altrimenti non potrebbero avvenire. Con una certa regolarità infatti vengono diffusi analisi e studi che cercano di dimostrare tutto ed il contrario di tutto. L'eterogeneità dei dati proposti permette a chiunque di sostenere ed argomentare qualsiasi posizione trasformando queste ricerche in strumento di rivendicazione politica. E' ad esempio ciò che regolarmente fa la Lega che, ad inizio e fine anno scolastico, vede attivarsi i suoi esponenti con critiche ai risultati troppo bassi, o troppo alti (dipende dallo studio e dalle necessità ) ottenuti dagli studenti italiani. Certo è un modo per occupare gli spazi mediatici ma, effetto non secondario, crea malessere e diffidenza in un popolo, quello italiano, già troppo pieno di problemi concreti.
Lo stesso malessere che viene alimentato cavalcando le comprensibili proteste dei precari italiani che nelle diverse regioni sono stati costretti, dal Governo di PdL e Lega, a temere le improbabili ondate di “clandestini dell'insegnamentoâ€. Il PSI della provincia di Vicenza lancia quindi un appello alla sobrietà ed auspica che si metta fine alle critiche strumentali che in Veneto hanno coinvolto la scuola pubblica. E' necessario un impegno più concreto se, al di là delle convenienze localistiche, si vuole sostenere un'istituzione che ha bisogno più che di parole e variegate ricerche, di fatti concreti, di risorse umane ed economiche. Cosa quest'ultima che gli amministratori leghisti potrebbero forse concretamente attuare rendendo più consapevole l'azione dei propri parlamentari romani.
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