Province, tavolo di confronto con sindacati. Ciambetti: rispetteremo tempi fissati
Martedi 13 Gennaio 2015 alle 17:28 | 0 commenti
La riunione di insediamento del Tavolo di confronto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per l’attuazione della legge n. 56 del 2014, la cosiddetta “Delrioâ€, ha dato avvio alle attività previste dal Protocollo d’Intesa sottoscritto alla fine del mese scorso dalla Regione del Veneto. Le parole dell’assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti e il quadro della situazione della Regione.
Dei 2.883 dipendenti delle sette Province venete, 1.979 sono i lavoratori impegnati nello svolgimento di attività connesse alle funzioni fondamentali che la legge Delrio attribuisce alle Province, mentre il personale di ruolo adibito a funzioni non fondamentali ammonta a 904 unità , di cui 459 impiegate nei centri per l’impiego. Oltre a questi, dovranno essere considerati i dipendenti delle società partecipate che non sono stati ancora computati precisamente, ma da una prima proiezione si presume siano circa 250.
“Abbiamo iniziato questo percorso tutt’altro che agevole – ha detto Ciambetti subito dopo la riunione con le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, e i rappresentanti dell’Unione delle Province e dell’Associazione dei Comuni del Veneto – per cercare di gestire nel migliore dei modi la delicata fase di riordino istituzionale che interessa le funzioni e il personale delle Province del Veneto. La prima importante scadenza è quella del 31 marzo 2015, entro la quale, in base alla Legge di Stabilità , le Regioni sono chiamate a individuare il personale che rimarrà assegnato alle Province e alle Città Metropolitane e quello destinato alla mobilità â€.
“Il Governo non ci sta certamente rendendo la vita facile – ha sottolineato l’assessore – sia per la farraginosità della norma, sia per i tempi stretti di attuazione delle procedure. Per parte nostra faremo il possibile per rispettare le scadenze, ma rimane comunque irrisolto a oggi il problema della situazione finanziaria delle Province, che possiamo definire tragica, alla quale è legata anche la sorte dei dipendenti di quegli Entiâ€.Â
Ribadendo che la Regione del Veneto ricorrerà alla Corte Costituzionale contro questa norma, “che per la sua indeterminatezza mette seriamente a rischio l’erogazione di servizi essenziali per la popolazione come la manutenzione delle strade e la gestione degli edifici scolasticiâ€, Ciambetti ha spiegato che ancora non si conoscono quali Istituzioni nazionali ‘centralizzate’, come, ad esempio, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o il Ministero della Giustizia, potranno assorbire il personale delle Province in esubero e tanto meno le modalità con le quali questo trasferimento dovrebbe avvenire.
“Nei prossimi giorni si riunirà un tavolo tecnico che proseguirà l’attività di mappatura della situazione esistente – ha concluso Ciambetti – per avere un quadro completo e definitivo del personale che si occupa di funzioni fondamentali, comprendendo anche quello delle società partecipate, e per completare il censimento dei dipendenti che negli ultimi quindici anni è passato dalle Regioni alle Province con il trasferimento di deleghe e i relativi costiâ€.
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