Protezione per i pentiti, stragi delle famiglie
Domenica 26 Dicembre 2010 alle 11:21 | 0 commenti
Dopo quella di ieri ecco la mia seconda considerazione, molto lontana dalla prima eppure anche questa confluente "su quell'aspetto (al giorno d'oggi trascurabilissimo) che si chiama dolore umano". Il controverso programma legislativo che permette alla magistratura di servirsi dei collaboratori di giustizia (nella foto Gaspare Spatuzza), nel mentre prevede la protezione del pentito, non ha mai previsto la protezione dei suoi parenti, talché a volte la mano omicida delle organizzazioni criminali si è abbattuta ferocemente su interi gruppi di persone a scopo di intimidazione nei confronti dei pentiti.
Si annoverano al proposito storie allucinanti di intere famiglie distrutte. Prima lo Stato che lo permette, ma poi anche i mass media, che rendono note le generalità dei collaboratori, hanno in ciò la loro gravissima responsabilità . Lo Stato perché, pur avendo legiferato, anche troppo e in modo sicuramente ridicolo, sulla riservatezza dei dati (vedasi gli elenchi delle telefonate che ci inviano le compagnie telefoniche, dove mancano le ultime tre cifre dei numeri, in modo che colui che ha fatto la telefonata e pagato la bolletta, non sappia a chi ha telefonato ... forse i consigli evangelici hanno qui un loro sicuro riferimento: "non sappia la mano destra ciò che compie la sinistra"; effetto perverso delle tanto decantate radici cristiane d'Europa), dovrebbe legiferare anche in modo che questi "dati sensibili" di cui parliamo vengano trattati nella massima segretezza. I media, non occorrerebbe neanche dirlo, non dovrebbero divulgare questi delicatissimi dati, anche se, a ben vedere, le mafie prevedono infiltrati in ogni ganglio dello stato e sarebbe facile procurarsi i nomi con pochi spiccioli. Però la serietà dei media potrebbe guadagnare non pochi punti dal comportamento consigliato. Se non altro, per quanto poco, le mafie dovrebbero almeno far la fatica di andarseli a cercare, questi dati, mentre in questo modo, grazie alla mancanza di sensibilità dei media, i capi dei capi di cosa nostra li possono leggere o ascoltare con i giornali e i tele-comunicati del mattino, proprio nel momento in cui vaghe fanciulle in vestaglia vaporosa porgono loro la colazione del mattino, mentre il caffè e la freschissima brioche espandono le loro fragranze nella stanza. Un po' come il caudillo Franco di venerata memoria che stilava le liste dei condannati a morte intingendo nella tazza fumante di cioccolata ora il pane, ora il biscotto.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.