Proposte di ospiti e familiari Ipab ai candidati sindaci di Vicenza
Venerdi 17 Maggio 2013 alle 23:17 | 0 commenti
Comitato rappresentanti ospiti e familiari Ipab Vicenza - Il Comitato Ospiti e Familiari Ipab di Vicenza ritiene utile proporre alcuni spunti di riflessione a tutti i candidati che si propongono al governo della città , specie in questo particolare periodo, il "Commissariamento", che non deve essere uno sterile momento di ordinaria amministrazione, ma occasione per avviare una politica sociale nuova che tenda a recuperare il gap che si è creato e venire incontro alle famiglie che sono in sofferenza.
I dati anagrafici ci dicono che è in atto un aumento della vita media che porta inevitabilmente, con l'allungamento dell'età , ad una maggiore percentuale di persone destinate a diventare, nell'ultima fase della loro vita, non autosufficienti. La continua evoluzione dei bisogni delle persone anziane, la necessità di assistenza a nuclei monoparentali privi di sostegno familiare, impongono l'inderogabile necessità di esaminare la questione di come affrontare l' incremento della spesa per gli anziani al fine di evitare il collasso del sistema socio-sanitario ed assistenziale. E' in atto un vero e proprio scaricamento assistenziale da parte dello Stato e Regioni nei confronti delle famiglie, attraverso drastici tagli alle risorse destinate al welfare sanitario e sociale. L'esigenza di revisione e riorganizzazione della spesa pubblica non può assolutamente togliere servizi alla persone disabili ed anziane non autosufficienti.
E' in atto una riduzione della domanda di accesso alle case di riposo e ciò comporta una mancanza di tutela proprio per le persone in condizioni di maggior disagio: le famiglie, infatti, non ce la fanno più a pagare rette sempre più salate dopo aver anche pagate tasse sempre più alte! Nelle strutture residenziali, a differenza di quanto accadeva fino a due anni orsono, ora ci sono sempre posti disponibili. Serve una politica sociale che sappia attuare flessibilità ed integrazione tra famiglia e servizi, tra servizi sociali e sanitari, tra servizi domiciliari e residenziali.
I Comuni devono riappropriarsi del ruolo di protagonisti nell'ambito della programmazione territoriale delle politiche sociosanitarie rivolte alla popolazione e Vicenza, quale Capoluogo, deve coinvolgere gli altri 49 comuni dell'Ulss n. 6.
Le famiglie non devono essere lasciate sole, vanno aiutate con un'attività di informazione, di orientamento dei percorsi da affrontare, supportate psicologicamente e coinvolte al fine di sviluppare un progetto davvero rispondente ai bisogni complessivi della persona e delle famiglie stesse. Per raggiungere lo scopo serve un Tutor che accompagni la famiglia dell'anziano e abbatta la "questio" burocratica per l'accesso ai servizi, nonché un servizio di assistenza domiciliare capace di supportare adeguatamente le famiglie per garantire una migliore qualità di vita nel proprio domicilio e per prevenire e ritardare l'istituzionalizzazione.
C'è la tendenza a garantire la sostenibilità economica dei servizi di welfare sostituendo la gestione diretta dell'assistenza alla persona con esternalizzazioni conferite secondo il criterio del minor costo con il rischio, concreto, di un servizio svilito del valore della relazione fra l'ospite e l'operatore con il conseguente rischio di profili incerti ed indefiniti nel rapporto di responsabilità con gli anziani ospiti ed i loro familiari. E' opportuno porre un limite al ricorso indiscriminato di servizi in esternalizzazione ritenendo assolutamente non appaltabile a terzi l'assistenza diretta alla persona.
E' necessario che si attui, nello specifico di Ipab Vicenza, il programma concordato tra Regione, Ipab, Comune di Vicenza: gli anziani, e se avremmo la fortuna, capiterà anche a noi diventarlo, non devono venire usati per lotte di parte! La Regione Veneto torni fare il suo compito propulsivo e adegui la quota sanitaria bloccata a livelli di quattro anni fà e non tagli le risorse già esigue !
Nei secoli scorsi ci furono donazioni e/o lasciti di beni immobili e mobili. Ora c'è qualcuno che voglia donare il suo "sapere" per scopi sociali e per chi è nel bisogno? Il patrimonio Ipab va' gestito e valorizzato e conservato al meglio perché da qui nasceranno le risorse per la stagione futura degli anziani ! Lanciamo una proposta: è possibile che un piccolo gruppo di persone, sganciate dai partiti, espressione della società civile, oneste, professionalmente capaci e motivate del giusto spirito di servizio mettano la loro esperienza professionale a servizio del C.D.A Ipab e della Polis per affiancare gratuitamente l'istituto stesso offrendo un valido contributo di consulenza in questo compito?
La legge regionale 9/2010 del Veneto ha introdotto il Servizio civile per pensionati e consente ad enti locali, cooperative di solidarietà e associazioni di volontariato di ricorrere all'utilizzo di donne e uomini in pensione per adibirli ad attività di rilievo sociale. Riteniamo che si debba utilizzare anche questa legge in un percorso da studiare, attuare e verificare nei tempi e nei modi per favorire la partecipazione attiva della cittadinanza alla "vita" deIl' IPAB. E' opportuno favorire l'auto-organizzazione degli anziani, che ne sono ancora in grado ridando agli stessi un ruolo attivo nella società . Le strutture residenziali devono essere strutture aperte e vive: c'è proprio bisogno che interagiscano positivamente con la città .
Altra proposta: perché non utilizzare nelle strutture lavoratori socialmente utili dopo aver fatto loro un minimo di formazione, per aiutare nella distribuzione del cibo o per imboccare gli ospiti non autosufficienti in modo da migliorare i servizi resi?
Al fine di garantire dignità e serenità alle persone ricoverate nelle strutture residenziali è fondamentale che la gestione e quindi il C.D.A IPAB sia espressione della società civile, sottratta a logiche dei partiti: gli anziani e loro famiglie non vanno mai usati e strumentalizzati. In questo nuovo auspicabile contesto anche il Comitato Ospiti e Familiari va valorizzato: non intendiamo dare deleghe in bianco a nessuno e nessuno deve dichiarare nulla a nome degli ospiti e dello famiglie se prima non ci hanno interpellato . I familiari e gli ospiti non possono essere considerati solo come utenti (quasi il 50% delle entrate Ipab provengono dalla rette pagate)! La partecipazione già prevista nello statuto Ipab va migliorata ed innovata in forme e modi da studiare ed attuare assieme.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.