Quotidiano | Categorie: Diritti umani

Progetto Mozambico, presentato ad Arzignano da Ato Valle del Chiampo e Acque del Chiampo

Di Giorgio Langella Venerdi 22 Ottobre 2010 alle 16:28 | 0 commenti

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Giorgio Gentilin, Presidente dell'ATO Valle del Chiampo, e Renzo Marcigaglia, Presidente di Acque del Chiampo SpA, hanno presentato oggi il "Progetto Mozambico", un'iniziativa che vuole offrire un aiuto concreto ad un Paese tra i più poveri del mondo, in cui solo il 43% della popolazione ha accesso all'acqua. Qui sono riportate le nostre interviste mentre pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale.

Acque del Chiampo  -  Si è svolta questa mattina nella sede di Acque del Chiampo Spa la conferenza stampa di presentazione del "Progetto Mozambico", alla presenza di Giorgio Gentilin, Presidente dell'ATO Valle del Chiampo, Renzo Marcigaglia, Presidente di Acque del Chiampo Spa, Anna Tosini, Direttore dell'ATO Valle del Chiampo, e Lorenzo Asso, Direttore Tecnico di Acque del Chiampo SpA .

(nella foto VicenzaPiù da sx Asso, Tosini, Gentilin e Marcigaglia)Un progetto fortemente voluto da Giorgio Gentilin, Sindaco di Arzignano e Presidente dell'ATO Valle del Chiampo quello che vede scendere in campo a sostegno di una iniziativa umanitaria Acque del Chiampo, la società gestore del servizio idrico integrato della Valle del Chiampo.
L'acqua, risorsa fondamentale e fonte indispensabile per la sopravvivenza, dovrebbe essere un diritto irrinunciabile e garantito per ogni essere umano. Purtroppo questo non accade in ogni parte del mondo.
In Mozambico, uno tra i Paesi dell'Africa Sudsahariana più poveri del mondo - con un indice di povertà assoluta che tocca il 60% -, solo il 43% della popolazione ha accesso all'acqua, mentre nelle aree rurali la percentuale scende al 26%.
Ogni anno, inoltre, le malattie provocate dalla mancanza di acqua potabile costano la vita a milioni di bambini e ne costringono molti altri a non frequentare la scuola per aiutare i genitori nella difficile opera di approvvigionamento: i pozzi, infatti, sono spesso lontani e non sono disponibili mezzi di trasporto per raggiungerli.
"Questa iniziativa - ribadisce infatti Giorgio Gentilin - vuole offrire un aiuto concreto in termini di educazione ambientale ma, aspetto di fondamentale importanza in questo territorio, si pone anche l'obiettivo di prevenire tutte quelle malattie e quelle infezioni causate dalla mancanza di acqua, che colpiscono moltissimi abitanti di questa zona dell'Africa".
Acque del Chiampo, sensibile alla difficile e precaria situazione in cui si trova il Mozambico, ha deciso di partecipare ad un programma europeo di solidarietà per la gestione idrica integrata.
Il Paese Africano rientra infatti nell'area ACP (African, Caribbean and PAcific Group of States), un insieme di Stati per cui la Comunità Europea ha predisposto una serie di aiuti e di iniziative atti a sostenerne lo sviluppo per una più elevata qualità della vita, a cominciare proprio dall'approvvigionamento di acqua potabile e dal conseguente miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie.
Il primo e fondamentale impegno da parte di Acque del Chiampo sarà nel mettere a disposizione il proprio know-how a favore del gestore privato di acqua e della municipalità della località di Vilankulos (nella provincia di Inhambane), soprattutto nel settore delle competenze per la gestione amministrativa del ciclo dell'acqua. Il Governo del Mozambico ha infatti introdotto nel 1995 un sistema di gestione privata del ciclo dell'acqua, con la privatizzazione delle acque urbane. Ma il Paese non è ancora pronto ad affrontare questo cambiamento. "E' difficile far capire a chi vive in questo territorio - spiega Renzo Marcigaglia, Presidente di Acque del Chiampo - che bisogna pagare per avere garantito l'uso dell'acqua, spesso utilizzata abusivamente a causa dei numerosi collegamenti illegali. A ciò si aggiunga il fatto che il gestore privato non ha le competenze adeguate per gestire la distribuzione di questo bene di prima necessità e, spesso, i costi risultano molto più alti dei ricavi. Qui interverrà Acque del Chiampo, trasferendo le proprie competenze nella gestione amministrativa, e non solo, del servizio idrico".
Fondamentale sarà poi predisporre un insieme di regole per una corretta fornitura di acqua e rispettare le esigenze e i diritti dell'utenza grazie ad una "carta dei servizi". "Saremo impegnati, oltre che a portare il nostro know-how - afferma Giorgio Gentilin - anche ad insegnare e trasmettere quell'educazione ambientale e quel rispetto per una risorsa tanto preziosa che ci vede costantemente in prima linea anche nel nostro territorio".
Nella seconda fase, il progetto prevede la realizzazione di un laboratorio di analisi nella città di Vilankulos. Riuscire a costruire un nuovo laboratorio è di fondamentale importanza per poter assicurare un controllo dell'acqua sicuro e soprattutto accessibile. Il centro di analisi cui fa riferimento oggi la località di Vilankulos si trova infatti a Maputo, a 750 km di distanza. Una distanza difficile da sostenere con i mezzi di trasporto e con la viabilità del territorio. La realizzazione di un nuovo laboratorio, oltre a permettere di controllare l'erogazione di acqua potabile in autonomia, potrà inoltre assicurare un notevole risparmio di tempo e denaro, oggi impiegati per il trasporto dei campioni di acqua.
Per il progetto di aiuto al Mozambico, Acque del Chiampo metterà in bilancio la cifra corrispondente allo 0,3% del fatturato previsto per il 2011.
Oltre al supporto indispensabile ed essenziale dell'ATO Valle del Chiampo, la società arzignanese sarà affiancata in questa iniziativa dall'Università di Brescia, già partner in altri progetti.
Un'iniziativa che vedrà la collaborazione fattiva di più soggetti, per un Paese che vuole crescere e svilupparsi, con un sostegno concreto per mettere in pratica iniziative e politiche di gestione nuove ed utili ma che necessitano di una guida per la loro realizzazione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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