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Progetto "Elite" della Borsa di Londra, c'è anche la vicentina Faresin
Mercoledi 6 Maggio 2015 alle 10:16 | 0 commenti
Sono tre, fra le 26 in Italia, le aziende venete che entrano a far parte delle 271 in Europa del progetto «Elite» di London Stock Exchange group (la Borsa di Londra), piano che assiste le imprese nel loro percorso di crescita anche attraverso l’accesso a numerose opportunità di finanziamento e l’affiancamento di un management di profilo internazionale.
Si tratta di «Pro-Gest», gruppo cartario di Istrana (Treviso) della famiglia Zago, «Faresin Industries» di Breganze (Vicenza), fondata e presieduta da Sante Faresin e «Unox», di Campodarsego (Padova), guidata dal proprietario, Enrico Franzolin.
«Pro-Gest», con un giro d’affari che nel 2014 ha toccato i 351 milioni di euro, punta a una «azione di rafforzamento del gruppo e di consolidamento strategico ai fini di una crescita industriale anche sul fronte dei mercati esteri. Finora abbiamo investito attingendo a risorse interne - spiega il fondatore, Bruno Zago - grazie a una gestione che ha portato buoni risultati economici. Ma se vogliamo continuare a crescere in maniera strutturata è giusto rivolgersi ad investitori esterni. Non abbiamo ancora deciso, ma non ci precludiamo alcuna opzione, vogliamo solo essere certi di essere pronti ad affrontare al meglio qualsiasi orizzonte».
Faresin è una realtà sorta una quarantina d’anni fa nel campo delle macchine per la zootecnia e sollevatori telescopici che fattura 40 milioni di euro con circa 250 addetti in Italia e nelle filiali estere. Presieduta dal fondatore, Sante Faresin, ha ai suoi vertici le figlie, Silvia e Giulia, ma l’obiettivo è quello di managerializzare sempre di più l’azienda pur mantenendo l’indirizzo strategico in capo alla famiglia. Silvia Faresin motiva la decisione di aderire ad Elite con gli«obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2020, fra cui il consolidamento della rete-vendita per avanzare in particolare nel mercato nordamericano e in Oriente. Ampliando le conoscenze nel mondo finanziario e confrontandoci col paniere di attività di Elite coglieremo altre opportunità di mercato. La capacità finanziaria propria c’è - conclude - ma per puntare al 2020 stiamo valutando più percorsi alternativi, dalla quotazione all’emissione di minibond ad un disegno di acquisizioni».
«Unox», infine, è oggi la società italiana leader nella produzione di forni professionali, destinati principalmente al settore della ristorazione. Fatturato di 75 milioni di euro, atteso in crescita a 120 nel 2017, 320 addetti, con una impostazione ancora squisitamente familiare, la società è presente in 110 Paesi nel mondo e conta filiali e uffici commerciali in Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Sudafrica e Asia. «Attraverso Elite - sottolinea l’ad, Nicola Michelon - vogliamo arrivare a rendere quotabile l’azienda entro tre anni. A quel punto decideremo se entrare in Borsa o no, in ogni caso non con lo scopo di capitalizzare, ma di garantire la massima trasparenza ai mercati. Il tema del passaggio generazionale è stato superato sia per la famiglia, con la seconda generazione già attiva e integrata, sia per i manager, che sono tutti di età inferiore ai 40 anni».
di Gianni Favero dal Corriere del Veneto
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