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Profughi trasferiti da Pian delle Fugazze, PrimaNoi: sigillato nuovo albergo

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 21 Settembre 2015 alle 16:19 | 0 commenti

Ieri pomeriggio 20 settembre una delegazione del comitato spontaneo di cittadini PrimaNoi si è recato (video sopra) a Recoaro Terme per un sopralluogo all'albergo al Bersagliere indicato come struttura che a giorni andrà ad ospitare la cinquantina di sedicenti profughi attualmente all'ex colonia città di Schio al Passo Pian delle Fugazze. 

"Abbiamo voluto andare sul posto per confrontarci con gli abitanti della zona al fine di intercettare il loro punto di vista e per proporre la petizione per una raccolta di firme da consegnare al Prefetto" -spiegano dal comitato PrimaNoi. "Da più parti ci hanno detto che la preoccupazione è legata al numero degli immigrati che andranno ad occupare una struttura che si trova in pieno centro e per il semplice fatto che i ragazzi africani in arrivo difficilmente sono profughi in quanto tutti maschi e giovanissimi". 

Il comitato ha registrato anche delle immagini video della struttura raccogliendo anche delle video testimonianze dei residenti. 
"Riteniamo che spostare da un Comune all'altro i sedicenti profughi non sia la soluzione del problema ma una pezza utile solo ad evitare di affrontare con efficacia le reali cause del problema e le responsabilità oggettive del Governo e delle Prefetture" - è quanto ribadisce il portavoce Alex Cioni congiuntamente a Giuseppe De Marchi e Leonardo Collareda. 
Secondo PrimaNoi quindi, il trasferimento a Recoaro degli oltre 50 immigrati "è la dimostrazione che non sarà possibile gestire questi continui arrivi di clandestini nel territorio vicentino secondo le quote fissate dal documento farsa firmato nei giorni scorsi, tant'è vero che Recoaro Terme secondo questa logica non dovrebbe ospitarne più di 6/12. Piegarsi al compromesso con la Prefettura per una sorta di realpolitik - concludono - significa accettare i diktat del Governo Renzi che, invece di attuare delle serie politiche di respingimenti, apre le porte a chiunque salga su di un barcone. Quanto sta accadendo in Italia e in Europa è una vera e propria invasione supportata non solo dal circo della politica di casa nostra e dai circoli culturali dei salotti buoni ma anche dalla Chiesa che ha confuso il senso profondo della carità cristiana per aderire all'ideologia di un peloso buonismo" - hanno concluso i cittadini del comitato PrimaNoi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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