Profughi, l'incontro tra Prefetto e Vicenza ai Vicentini: "un’ora di accesi scambi di vedute"
Giovedi 24 Novembre 2016 alle 16:46 | 0 commenti
Alessandro Cegalin, Vicenza ai Vicentini
A seguito della manifestazione svoltasi sabato scorso in contrà Gazzolle il Prefetto ha ricevuto, come promesso, una delegazione di Vicenza ai Vicentini accompagnata dai responsabili dei comitati civici di Piazza Castello e Via Medici. L’ incontro, incentrato su problematiche e criticità legate all’ accoglienza in città e provincia, ha visto gli esponenti dei comitati cittadini esporre le proprie gravi preoccupazioni per la gestione del numero sempre maggiore di migranti che il ministero dell’Interno destina ai nostri territori, con particolare riferimento a concentrazioni eccessive in determinate zone della città , come nel caso di via Medici con la nota criticità rappresentata dall’ Hotel Adele, e della provincia.Mentre i rappresentanti di Piazza Castello e via Medici hanno portato la testimonianza diretta di una esasperante situazione di degrado ed insicurezza legate alla presenza dei migranti, i delegati di Vicenza ai Vicentini hanno chiesto chiarimenti sull’ attuale gestione dei rifugiati da parte della prefettura e sui prossimi sviluppi di una situazione già caotica ed ormai vicina al tracollo, con possibili pesanti risvolti a livello di tensioni sociali ed ordine pubblico.
Il Prefetto, pur ammettendo la validità delle questioni sottoposte alla sua attenzione, ha ribadito le ragioni, più volte chiarite, del proprio operato in stile “emergenzialeâ€, tra le quali la scarsa collaborazione delle amministrazioni locali. Nella “chiusura†da parte dei sindaci, infatti, Soldà ha individuato la ragione principale che impedisce una più equa ripartizione dei richiedenti asilo nei vari comuni del vicentino, ed ha chiarito che, allo stato attuale, non vi sono vie di azione alternative rispetto alla politica dei collocamenti attuata fino ad oggi.
Non si prevedono, inoltre, inversioni di tendenza, riguardo i flussi migratori, per i prossimi quattro anni, fattore che prefigura scenari futuri sempre più difficili da gestire.
Pur ammettendo di tenere sotto osservazione alcuni casi limite, come via Medici in città e Sandrigo per quanto riguarda la provincia, ha affermato come l’ alleggerimento di alcune situazioni critiche sia legato al reperimento, peraltro sempre più difficile, di nuovi siti di accoglienza per l’ eventuale redistribuzione dei nuclei più numerosi di immigrati.
Il Prefetto ha escluso, almeno per la durata residua del proprio mandato, il ricorso alla requisizione di immobili privati, ma non ha potuto garantire che non vi si arrivi già la prossima primavera.
L’ incontro, dopo un’ ora di accesi scambi di vedute, si è chiuso dunque con la presa d’ atto da parte della delegazione di come non sia in vista, almeno nell’ immediato, un cambio di direzione da parte della prefettura riguardo l’ accoglienza sul territorio.
All’ ipotesi, emersa durante il confronto, di una possibile reazione “decisa†da parte delle comunità investite dalle decisioni autoritarie del Prefetto, lo stesso ha chiarito come i cittadini possono avere tutte le ragioni, anche comprensibili, per protestare o fare le barricate, ma ciò non lo potrà distogliere dal compiere il proprio dovere.
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