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Profughi, la linea del Partito Democratico di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 11 Settembre 2015 alle 14:49 | 0 commenti

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Nota della Segreteria del Partito Democratico Vicenza

La questione dei profughi è molto complicata da affrontare e non possiamo pensare che esista una soluzione semplice. Sicuramente il problema non lo risolvono gli slogan, che servono solo a fomentare rancori e a raccogliere voti. Non serve contrapporre i bisogni dei profughi ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione italiana, ma è un’operazione strumentale della politica più becera.

In questo frangente non c’entra l’appartenenza politica, basti pensare alle decisioni prese in Germania, governata dal centro-destra, ma è questione di umanità e concretezza nel risolvere i problemi contingenti, senza perdersi in chiacchiere alla Salvini, buone solo per i talk-show.

Lo stato italiano e le sue diramazioni nel territorio sono chiamati ora ad un compito a cui non possono sottrarsi: salvare vite umane, dare loro un’accoglienza dignitosa e degna di un paese civile. È una questione etica prima di tutto che esige una capacità pratica di gestione dell’emergenza.

Emergenza che è diventata tale anche se questi esodi non sono inaspettati, ma erano preventivati da tempo e sono il frutto da una parte dell’inettitudine dei governanti africani, dall’altra di mancanze e debolezze delle politiche della cooperazione, e più in generale dell’incapacità della comunità internazionale a mantenere la pace e a risolvere le crisi in corso.

Il nuovo rapporto annuale dell'UNHCR Global Trends riporta un aumento del numero di persone costrette a fuggire dalle loro case: a livello mondiale, rispetto ai 37,5 milioni di dieci anni fa, alla fine del 2014 si sono contati 59,5 milioni di migranti forzati, di cui 38,2 milioni di sfollati all'interno del proprio paese, 19,5 milioni di rifugiati (ovvero di persone a cui è stato riconosciuto il diritto d’asilo) e 1,8 milioni di persone in attesa dell'esito delle domande di asilo. Il dato più allarmante è che più della metà dei rifugiati a livello mondiale sono bambini.

Sempre l’agenzia dell’ONU per i rifugiati rende noto che “la distribuzione globale dei rifugiati resta fortemente sbilanciata verso le nazioni meno ricche, mentre le più ricche risultano interessate in misura inferiore. Quasi 9 rifugiati su 10 (86 per cento) si trovavano in regioni e paesi considerati economicamente meno sviluppati.”

Non esiste la soluzione definitiva ma tante soluzioni pratiche quanto più realizzabili ed efficaci se vengono condivise attraverso un dialogo che, rispettando i principi di sussidiarietà degli enti, li coinvolga nella programmazione.  È anche con questa visione che molti sindaci del vicentino si sono mossi per aprire un dialogo con la prefettura, offrendo soluzioni ed azioni che hanno dimostrato anche una interazione positiva con il tessuto sociale delle loro comunità.

Ed è su queste azioni, proficue sia per le comunità che per i richiedenti asilo, che vorrei porre l’attenzione dei media, infatti spesso viene data visibilità solo ad un altro tipo di Veneto: chiuso, immobilizzato e spaventato. Invece buona parte degli amministratori e dei cittadini Veneti si sono dimostrati all'altezza anche in questo fronte, adoperandosi per risolvere le contingenze, mettendo in moto azioni coerenti con un modello di una società rispettosa e civile.

I nostri amministratori nelle città dove governiamo sono impegnati a realizzare concretamente l’accoglienza e nelle città in cui siamo in minoranza vigilano perché questo avvenga in modo adeguato e dignitoso e, se questo non avviene, si adoperano concretamente anche mobilitando la società civile. Da portare ad esempio è l’iniziativa organizzata dai nostri consiglieri comunali di Schio che hanno incontrato i profughi ospitati in un’ex-colonia estiva, hanno denunciato la situazione insostenibile di un’accoglienza gestita male e hanno promosso una raccolta di beni di prima necessità. A questo appello hanno risposto immediatamente molti cittadini. Queste sono le situazioni che vorremmo vedere in evidenza sui giornali, e non sempre e solo le voci del razzismo più opportunista, perché le buone azioni sono contagiose.

Oltre a questo il Forum Immigrazione e diritti del PD provinciale sarà impegnato nei prossimi mesi a realizzare incontri pubblici per approfondire il tema. Perché la conoscenza è il primo passo per affrontare qualsiasi problema.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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