Profughi in stazione a Vicenza, Cattaneo di Forza Italia: “Sbrollini pensa ancora di risolvere con le interrogazioni parlamentari”
Martedi 1 Novembre 2016 alle 16:59 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Cattaneo, Capogruppo Consigliare di Forza Italia, e pubblichiamo
Ora anche Vicenza si trova nella condizione di dover ospitare, i profughi in stazione. Non è ancora, fortunatamente la situazione che si è tempo addietro registrato a Milano ma la strada è segnata: l’imperizia del ministro Alfano, è ormai evidente a tutti coloro che non si lasciano affascinare dai suoi discorsi che cercano di nascondere una mancanza totale di una strategia della accoglienza civile e rispondente alle reali possibilità del territorio.
Sia questo la nostra città o l’intera Italia. Una vera politica sostenibile dell’accoglienza  non si è mai rivelata. Tutti viene trasferito tramite i prefetti, che ornai pare non abbiano altra incombenza che quella di cercare, disperatamente a volte, di tappare i buchi di una linea di condotta ministeriale disastrosa e inconcludente sia sotto il profilo economico che quello di una vera solidarietà civile. E i prefetti non trovano altro modo di affrontare il problema che di scaricarlo sui sindaci e le loro comunità .
E’ orna di smetterla di definire tutto questo una emergenza. E’ diventata una situazione intollerabile perché priva di un autentico progetto e lasciata alla casualità . La onorevole Sbrollini pensa ancora di risolvere ogni cosa con le interrogazioni parlamentari. Abbiamo visto che non servono a nulla. Piuttosto si faccia carico di promuovere con quanti suoi colleghi parlamentari le riesce di coinvolgere una forte protesta verso la incapacità di un ministro che non sa affatto quello che va f atto in queste circostanze. Se l,ei e altri non si sono ancora resi conto che la situazione sta fuggendo di mano allo Stato e ai suoi rappresentanti allora sarà bene che invece delle interrogazioni vadano a parlare con quanti si sentono ormai assediati in casa loro.
Quando la gente monta le barricate allora vuol dire che  è stanca di parole ma vuole fatti che siano garanti della sicurezza e non quotidiane improvvisazioni e tanto meno che è disposta ad accettare imposizioni lesive della sua libertà e diritto di scelta sancito dalla Costituzione.
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