Profughi, sit-in in via Medici a Vicenza la sera del 9 agosto
Lunedi 8 Agosto 2016 alle 16:59 | 1 commenti
Vicenza ai Vicentini
L’Associazione “Vicenza ai Vicentini†, a margine dell’ insediamento di nuovi migranti negli appartamenti di Via Medici, organizza per domani sera, martedì 9 Agosto dalle 19 un sit-in in Via Medici per denunciare alle istituzioni il lassismo e la mancanza di una visione generale ed operativa di un sistema accoglienza evidentemente al collasso che ha fallito completamente i propri meccanismi di gestione. Come già avvenuto nei mesi scorsi a Sandrigo e Caldogno, Vicenza ai vicentini, di fronte all’ennesimo sopruso ai danni di residenti e cittadini intende pubblicamente denunciare il ricatto sociale imposto dalla Prefettura a sindaci e cittadini sulla questione “emergenza profughi†.
In queste ore abbiamo assistito ad una sterile contrarietà da parte del Sindaco Variati, al silenzio assoluto degli assessori preposti al sociale che dovrebbero avere a cuore i destini dei vicentini. Li riteniamo tutti complici di questo sistema fallimentare generativo di caos e confusione ma che ben serve ad arricchire le casse di quelle cooperative o di quegl’esercenti come nel caso dell’Hotel Adele pronti a lucrare sulla pelle della povera gente.
Riteniamo quindi assurda e pericolosa la scelta di inserire nuovi extracomunitari, presunti profughi, negli appartamenti di Via Medici. Di fatto si verrebbe a creare un vero e proprio HUB in una zona residenziale e centrale con conseguenze sociali presto immaginabili. L’inascoltato grido d’allarme lanciato dai residenti deve essere da monito per l’amministrazione e le istituzioni : sarebbe paradossale ed oltraggioso arrivare a costringere i vicentini a lasciare le proprie case solamente per l’incompetenza di chi dovrebbe tutelarci.
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Tutti questi escamotage non fanno altro che esasperare la situazione; e la soluzione semplice ed umana proposta da alcuni sindaci (in primis quello di Santorso) dell'accoglienza diffusa viene accantonata, ostacolata e boicottata. Il risultato di questa cecità istituzionale è la nascita di comitati (come gli estensori di questo articolo, o il "prima noi" dell'Altovicentino) portatori di quella ineffabile ideologia, sintetizzabile nel luogo comune: "io non sono razzista, ma..." è che io chiamo comitati neo-razzisti.
Ma il non detto è altro. Questi esseri sono degli alieni e non hanno nessun diritto di cittadinanza. Bisogna rinchiuderli o confinarli in qualche struttura che li separi dal consorzio civile. E il motivo è sì occultato, ma semplice: loro sono il riflusso della nostra sporca coscienza nel nostro sguardo accecato dall'egoismo. Si continua con le amnesie di massa e si vuole dimenticare a tutti i costi che questi flussi sono semplicemente il risultato delle nostre guerre guerreggiate (anche adesso, immemori del disastro iracheno, si va alla guerra in Libia), nonché di quelle economiche in medioriente, come in Africa centrale. E il saccheggio economico dell'Africa è stato anche più devastante per l'ambiente e le persone delle guerre vere e proprie. Ma il risultato è identico: la catastrofe economica, ambientale ed umanitaria dell'Africa e del medioriente. Gli espedienti e i mezzucci di scaricare da un luogo all'altro degli esseri umani, potranno anche avere tutti i difetti che si vuole, ma che hanno attraversato la morte per potere avere una speranza di vita, non potranno che peggiorare la situazione. Questo disastro ecologico ed umano lo abbiamo creato noi e non si risolve nascondendo la testa nella sabbia, ma risanando l'ambiente e le vite da noi devastate. Le soluzioni consapevoli e realistiche non possono andare che in questa direzione. Se si vuole proseguire con le guerre e successive chiusure, prepariamoci ad altri e più vasti guai.
Marcello Limoli