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Profughi da Lampedusa in Veneto, Zaia: non si risolve il loro problema e si acuiscono i nostri

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 20 Gennaio 2014 alle 20:55 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Vorrei che si capisse che la mia e quella di molti sindaci veneti non è una chiusura dettata da pregiudizi e tanto meno dall’indifferenza per le sorti di persone disgraziate, ma dalla convinzione che dicendo ancora una volta di sì il problema dell’accoglienza di questa gente non verrà mai seriamente affrontato da chi ha le competenze, le responsabilità, le risorse e gli strumenti legislativi per cercare di risolverlo”.

Il presidente della Regione, Luca Zaia, ribadisce la sua posizione di contrarietà all’arrivo da Lampedusa all’arrivo nei Comuni veneti dei profughi provenienti da Lampedusa.

“Se di fronte a questa soluzione dettata dallo Stato – prosegue Zaia – si registra un coro di ‘non ce la facciamo’, ‘non abbiamo le strutture’, proveniente da tutto il territorio, indipendentemente dal colore delle amministrazioni locali, ci sarà pure un motivo. Qui non si tratta di chiudere le porte in faccia a dei bisognosi, ma di far capire a chi ostinatamente, a ogni emergenza, scarica le complicazioni distribuendole nei diversi Comuni, che così non si può andare avanti. Oggi i profughi sono 85, l’anno scorso erano qualche centinaio, domani chissà… Così non si aiuta chi di sofferenze ne ha già patite tante e si danneggia una volta di più le amministrazioni locali che in questi anni dai governi centrali hanno preso uno schiaffo dietro l’altro”.  

“L’accoglienza deve essere funzionale all’integrazione e il Veneto, checché ne dicano i soliti nostri detrattori, lo ha capito e dimostrato da tempo – ha concluso Zaia –. Ma tra quelli che si indignano per le drammatiche storie di immigrazione, c’è anche chi predica bene e razzola male. Primi tra tutti le istituzioni europee e i suoi rappresentanti, a parole prodighi di comprensione e solidarietà, nei fatti inefficienti e incuranti. Lampedusa è il confine sud dell’Italia ma anche dell’Europa e se Bruxelles dista dall’isola del Mediterraneo poco più di 1.800 chilometri in linea d’aria, sono anni luce quelli che separano la capitale dell’Unione Europea dai problemi di cui questo guscio di terra in mezzo al mare si sta facendo carico per conto di tutto il continente”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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