Profuga africana in bordello cinese a Vicenza, Zaia: simbolo di Mare Nostrum
Venerdi 14 Novembre 2014 alle 15:04 | 0 commenti
Le forze dell’ordine hanno smascherato a Vicenza un centro massaggi cinese dove si prostituiva anche una giovane ragazza africana arrivata con un barcone a Lampedusa in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta indignato la notizia: “doloroso simbolo del fallimento di Mare Nostrumâ€.
Le dichiarazioni complete.
“Quella povera ragazza nigeriana, arrivata a Lampedusa e finita a prostituirsi in un bordello cinese è il doloroso simbolo del fallimento dell’operazione Mare Nostrum, del fallimento che sarà Triton, del fallimento di un Governo che si auto beatifica come salvatore di vite, ma poi quelle stesse vite le abbandona a sé stesse, ad altri stenti, ad altre umiliazioniâ€. “Mi chiedo se non sarebbe più onesto, e anche più rispettoso di queste persone – aggiunge Zaia – far capire loro che purtroppo l’Italia non è quel paradiso che credono sia, e che partire non è la soluzione di un problema, ma l’inizio di un altroâ€. “Questa ondata migratoria – aggiunge Zaia – è un evento di rilievo planetario, presumibilmente di lunga durata, ma viene gestito come se fosse una situazione risolvibile a giorni: l’Europa mette qualche soldo e qualche nave ma gira di fatto la testa dall’altra parte quando si ipotizza la creazione di un sistema di accoglienza veramente europeo nel quale ogni Stato si faccia carico di aiutare davvero, per quota parte, questi derelitti; il Governo italiano, nel suo semestre di Presidenza europea, pigola timidissime sollecitazioni e si spertica in altisonanti ringraziamenti; i territori vengono lasciati soli a gestire arrivi improvvisi e senza un’organizzazione che vada oltre il pullman di trasferimento; molti migranti finiscono come questa ragazza o, peggio, entrano nella criminalità organizzata, come dimostrato proprio a Vicenza qualche giorno faâ€. “Si mettano al bando le ipocrisie buoniste – conclude Zaia – e si pensi davvero a risolvere la situazione con una strategia ad ampio respiro, che non può che partire dallo spendere i soldi per aiutare queste persone nella loro terra, a realizzare scuole, ospedali, attività economiche, magari attraverso piccoli ma sufficienti prestiti d’onore. In caso contrario si continui pure a bearsi di salvare vite, anche se poi quelle vite finiscono in un bordello cinese o in una banda di criminaliâ€.
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