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Profuga africana in bordello cinese a Vicenza, Zaia: simbolo di Mare Nostrum

Di Edoardo Pepe Venerdi 14 Novembre 2014 alle 15:04 | 0 commenti

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Le forze dell’ordine hanno smascherato a Vicenza un centro massaggi cinese dove si prostituiva anche una giovane ragazza africana arrivata con un barcone a Lampedusa in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta indignato la notizia: “doloroso simbolo del fallimento di Mare Nostrum”.

Le dichiarazioni complete.

“Quella povera ragazza nigeriana, arrivata a Lampedusa e finita a prostituirsi in un bordello cinese è il doloroso simbolo del fallimento dell’operazione Mare Nostrum, del fallimento che sarà Triton, del fallimento di un Governo che si auto beatifica come salvatore di vite, ma poi quelle stesse vite le abbandona a sé stesse, ad altri stenti, ad altre umiliazioni”. “Mi chiedo se non sarebbe più onesto, e anche più rispettoso di queste persone – aggiunge Zaia – far capire loro che purtroppo l’Italia non è quel paradiso che credono sia,  e che partire non è la soluzione di un problema, ma l’inizio di un altro”. “Questa ondata migratoria – aggiunge Zaia – è un evento di rilievo planetario, presumibilmente di lunga durata, ma viene gestito come se fosse una situazione risolvibile a giorni: l’Europa mette qualche soldo e qualche nave ma gira di fatto la testa dall’altra parte quando si ipotizza la creazione di un sistema di accoglienza veramente europeo nel quale ogni Stato si faccia carico di aiutare davvero, per quota parte, questi derelitti; il Governo italiano, nel suo semestre di Presidenza europea, pigola timidissime sollecitazioni e si spertica in altisonanti ringraziamenti; i territori vengono lasciati soli a gestire arrivi improvvisi e senza un’organizzazione che vada oltre il pullman di trasferimento; molti migranti finiscono come questa ragazza o, peggio, entrano nella criminalità organizzata, come dimostrato proprio a Vicenza qualche giorno fa”. “Si mettano al bando le ipocrisie buoniste – conclude Zaia – e si pensi davvero a risolvere la situazione con una strategia ad ampio respiro, che non può che partire dallo spendere i soldi per aiutare queste persone nella loro terra, a realizzare scuole, ospedali, attività economiche, magari attraverso piccoli ma sufficienti prestiti d’onore. In caso contrario si continui pure a bearsi di salvare vite, anche se poi quelle vite finiscono in un bordello cinese o in una banda di criminali”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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