Processo Marlane, sit-in il 30 marzo
Martedi 27 Marzo 2012 alle 18:25 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamo: Lo abbiamo scritto nei nostri precedenti comunicati e non ci stancheremo di ripeterlo mai: quanta gente deve morire perché la loro vita venga presa in considerazione? Non bastano oltre cento morti ed ammalati di tumore? A Paola nel processo Marlane evidentemente questi numeri non bastano. Il gioco sporco del rinvio deve finire e deve finire per un minimo di coscienza verso chi è morto e verso ancora chi combatte il tumore.
E sono tanti gli ammalati di tumore che in silenzio continuano, sostenuti solo dalle famiglie, a combattere il male contratto nella fabbrica dei veleni.  Di fronte all'opinione pubblica nazionale che piano piano sta scoprendo questo orrendo delitto, il processo deve iniziare, deve candelarizzarsi, dando la possibilità ai familiari ed agli ammalati di dire cosa davvero succedeva in quella fabbrica. La smettano i 13 imputati a rincorrere la prescrizione ed abbiano il coraggio delle proprie azioni. Siamo in una democrazia ed hanno mezzi e soldi per potersi difendere fino in fondo, lo facciano con onore, senza scappare di fronte al nemico come vigliacchi. Lo diciamo anche a chi giudica a tutti i livelli. Che si risveglino le coscienze,  per le sofferenze di intere famiglie abbandonate dallo Stato e dalle istituzioni,  per chi ha sacrificato la propria vita per il lavoro, per i sopravvissuti che ancora soffrono per le malattie contratte in quella fabbrica diventata un campo di concentramento . il 30 marzo non vogliamo assistere ad un nuovo rinvio, per questo saremo in massa davanti al tribunale dalle ore 9 per dimostrare attenzione , sorveglianza, preoccupazione,solidarietà e non vorremmo assistere al solito ed estenuante teatrino che gli avvocati difensori dei kapò della Marlane, l'avv.Perugini in testa a nome dei Ghedini, Giarda, D'Ascola, Lucibello, Germanà Tascona dello studio Pisapia, l'onorevole PDL Paolo Sisto, tirano fuori ad ogni udienza. La giustizia in Italia non sempre funziona così, lo dimostrano le recenti sentenze sulla Tyssenkrupp e sull'amianto e crediamo che anche la sentenza Marlane possa cavalcare la stessa onda, rompendo il concetto che chi è forte vince e chi è debole paga. Stiano tranquilli i padroni ed i loro difensori, stia tranquillo il conte Marzotto protetto dalla Confindustria e dai poteri forti,  noi ci saremo lo stesso, con le nostre lenzuola bianche simbolo degli ammalati di tumore dove è scritta tutta la nostra rabbia per questo processo che non vuole celebrarsi. Invitiamo tutti/e a partecipare al sit-in che si terrà all'esterno del tribunale indossando un lenzuolo bianco in segno di solidarietà .
 Si - Cobas coordinamento Calabria, Osservatorio Nazionale Amianto, Rete Difesa Territorio"Franco Nisticò,  Movimento Ambientalista del Tirreno, ACSSA di Montalto Uffugo, Coessenza, Sinistra Critica, Partito dei Comunisti Italiani.
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