Problemi vicentini non risolti né risolvibili dai servizi sociali
Giovedi 30 Agosto 2012 alle 19:25 | 0 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo epubblichiamo.
Difficile elencare tutti i problemi che esistono a Vicenza, ci soffermeremo su due, che spesso hanno l'onore delle cronache e che hanno trovato una soluzione. Intendo riferirmi al problema delle Signorine al lati delle strade e al problema dei mendicanti. Due situazioni diverse, ma collegate tra loro nella soluzione, ossia la repressione. Con questa il Sindaco di Vicenza, in analogia a diversi suoi colleghi del passato e del presente, presumo anche del futuro, ha ritenuto di eliminare, poi arginare, limitare i fenomeni che investono l'area della vita sociale. Non pare che questo metodo abbia funzionato.
La signora che ancora veste secondo l'antico uso della sua "gente", gira telefonando con il cellulare nel mentre chiede anche l'elemosina. Altri di diverse provenienze in genere da stati africani chiedono con insistenza e dichiarano "fame", la peggiore piaga dell'umanità da sempre. Che fare?
Alla sera il quadro, si sposa verso le periferie e le zone industriali, qui una parte dell'altra metà del cielo passeggia, proveniente da varie nazioni comunitarie ed extracomunitarie, aspetta che qualcuno chieda e sia disponibile a pagare delle prestazioni sessuali. Dietro a loro "avidi maschi" sfruttano questa attività , che nemmeno le innumerevoli leggi emanate dalla Repubblica di Venezia riuscirono a risolvere. Ne fece addirittura poesia tal Maffio Venier che compilò perfino un Alfabeto alle p....
Queste attività sono note da secoli e da secoli si tenta la loro repressione; con difficoltà anche il mondo religioso riuscì a contenere i fenomeni che continuamente riapparivano.
In Italia non sono ufficialmente permesse né la richiesta pubblica di elemosine, né quella delle prestazioni sessuali a pagamento da parte delle relative operatrici. La legge Merlin del 1958 aboliva la Regola,tentazione della prostituzione e di fatto la vieta e punisce lo sfruttamento di questa attività .
La repressione anche legale non ha funzionato e non funzionano certo i divieti, la polizia anche quella locale non riesce nella attività repressoria che a Vicenza è stata attivata dal Sindaco, un Sindaco che si dice attento ai problemi sociali e li risolve secondo il metodo classico e diremo un po' politically scorrect.
La strada da intraprendere dovrebbe essere ben altra; è la via dei servizi sociali che si dovrebbero veramente incaricare con progetti mirati alla soluzione dei problemi non alla loro repressione e basta e magari coinvolgendo associazioni, che spesso parlano il sociolese, ma mai muovono parti del corpo per dare concreti aiuti. Dei mendicanti e delle operatrice sessuali a pagamento nulla si sa, non si sanno le condizioni psicologiche, sociali, economiche che spingono costoro a queste attività e mai, dico mai nessuno si è veramente occupato di loro se non per la repressione, che, ripeto, non funziona.
Temo però che questa via non troverà attuazione, forse non avrebbe quel rilievo sulla stampa che invece ha la repressione e la trasgressione alla repressione. Fa più notizia e quindi interessa di più agli amministratori attuali del Comune di Vicenza in corsa di rielezione che si siano elevate multe a questo o quel mendicante o a questa o quella Signorina, che poi non potranno certo pagare.
So purtroppo che di fronte a quanto richiesto nulla come di consueto si farà a livello dei servizi, ma forse se ne parlerà e gli attuali Amministratori comunali almeno un progettino lo faranno, sarà sincero? Li sottoporremo al test di sincerità , quello del poeta Giorgio Baffo (poesie reperibili nel web)
MEZZO PER SCOVRIR LA SINCERITÀ
MADRIGALE
Se dispor podesse el Mondo
Un sol zorno a modo mio,
Un spettacolo giocondo
Vorrìa in terra preparar.
Levarìa dal corpo uman,
Dove l'Anema è rinchiusa,
Quelle parti, che no s'usa,
E con quelle, che restasse,
Vedaressimo
Da tutti
Senza equivoci il sincero
So carattere mostrar.
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