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Problemi giustizia nel vicentino, Zaia: non mi arrendo

Di Emma Reda Lunedi 12 Gennaio 2015 alle 17:30 | 0 commenti

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Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, conferma il suo pieno sostegno a tutte le iniziative finalizzate a restituire efficienza agli uffici giudiziari del territorio vicentino

Lo Stato sta cercando di tamponare quella falla che lui stesso ha creato, ma i tentativi di porre rimedio all’enorme danno creato con la soppressione del tribunale di Bassano sono evidentemente insufficienti e i palliativi rendono ancor più bruciante e dolorosa la ferita che è stata ingiustamente inferta al tessuto sociale ed economico vicentino.

L’arrivo di qualche nuovo magistrato al tribunale di Vicenza certamente non dispiace, ma nemmeno può far gioire, perché tali rinforzi rispetto alle carenze organizzative e di organico che si sono create a seguito delle scellerate scelte del Governo, sono ben poca cosa. Non si può pensare di colmare la voragine assurdamente creata dalla nefasta riforma della geografia giudiziaria italiana con  la nomina o il trasferimento di qualche giudice o pubblico ministero: se si vuole tornare a quel livello di funzionalità che aveva caratterizzato la gestione della giustizia nel vicentino, è necessario ripristinare il tribunale di Bassano.

Profetiche, infatti, si sono rivelate in questi mesi le parole che scrissi in una lettera lo scorso luglio al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi e al ministro della Giustizia, Andrea Orlando: “Al fine di evitare che l’organizzazione della geografia giudiziaria veneta tra Bassano e Vicenza passi attraverso un funambolico pendolarismo di fascicoli, magistrati, personale di cancelleria, consulenti e avvocati, vi invito a valutare l’opportunità di ricostituire al più presto, anche ricorrendo ai Decreti Correttivi, un ottavo Tribunale nel Veneto, con ciò consentendo un più corretto equilibrio del carico di giustizia tra i vari uffici giudiziari esistenti e assicurando a cittadini e imprese la più rapida ed efficiente risposta di giustizia”.

Purtroppo quella previsione era esatta e adesso stiamo pagando le gravi conseguenze della decisione del Governo di aver voluto privare un’area di eccellenza sul piano economico - produttivo di un presidio e di un servizio di estrema importanza e utilità: un modello di efficienza come la giustizia bassanese, che era un fiore all’occhiello del Veneto, è diventato il fanalino di coda a livello nazionale. Inaccettabile.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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