Primon de La destra concorda con Paola Farina sulla situazione siriana e non solo
Martedi 24 Luglio 2012 alle 22:39 | 5 commenti
Massimiliano Primon, Segretario cittadino de La Destra - La Destra sezione di Vicenza, consapevole del fatto che la politica nei territori non può ignorare gli sviluppi della geopolitica ed i suoi influssi sulle singole nazioni e (di conseguenza) sulle realtà locali, prendendo spunto dalle corrette riflessioni della signora Paola Farina sulla situazione siriana e non, vuole porre alcune considerazioni di carattere generale. Il finto "pacifismo" italiano è l'eredità attuale di ciò che il comunismo ci ha lasciato dopo anni di anti-NATO, anti-americanismo, di anti-sionismo, di becero anti-militarismo, di teologie della liberazione e tanto altro, che hanno modellato lo schema mentale di milioni di (allora) giovani studenti che oggi si trovano in molti posti di potere (media, scuola, magistratura e soprattutto politica).
Incredibile era notare l'accanimento del finto pacifismo contro le basi NATO di Sigonella e Comiso, contro le basi di Livorno e tante altre, per chiedere il "disarmo unilaterale", per gridare assassini e tanto altro, arrivando perfino a boicottare la frutta importata da Israele. I recenti avvenimenti legati alla nuova base statunitense Dal Molin, con le relative manifestazioni di protesta, a volte neanche poco pacifiche, sono un'ulteriore conferma di questa partigiana concezione della pace e libertà . Ai più giovani ricordo le grandi manifestazione contro la guerra in Vietnam e le quasi inesistenti manifestazioni contro l'invasione sovietica dell'Afganistan, i regimi dittatoriali del socialismo filosovietico in Bulgaria, Romania, Polonia, Cecoslovacchia, e tanto altro ancora. Qui il pacifismo cattocomunista italiano e vicentino non ha mai battuto ciglio, tranne qualche manifestazione del Partito Radicale. Non dimentichiamo la recente guerra in Cecenia e in Libia dove (incredibile!!!) i pacifisti italici e vicentini non si sono mossi in manifestazioni oceaniche per gridare contro il risorgere del colonialismo capitalista! Nulla ha detto il pacifismo nazionale e locale contro il programma nucleare in Iran, i massacri in Siria, il sistematico sterminio dei cristiani in Africa ed in oriente. E' fuori discussione poi che in Palestina le cose debbano andare meglio, ma finché alla guida dei territori controllati dagli stessi palestinesi, ci saranno organizzazioni terroristiche, "democraticamente elette", sarà difficile convincere Israele a fidarsi, soprattutto in una situazione di tensione come questa. In ultima è triste notare come il pacifismo nostrano ragiona in merito ai diritti umani: è nota a tutti la condizione delle donne in Afganistan, dovuta alla presenza della dittatura di estremisti religiosi chiamati "talebani"; i nostri soldati reduci da quel teatro operativo raccontano le condizioni di miseria, ignoranza e violenza alle quali sono sottoposte tutte le donne in quel paese. Le post-femministe italiane e vicentine, insieme a tutto il folto comparto cattocomunista e terzomondista, innanzi a ciò non batte ciglio, tranne per condannare l'intervento militare occidentale in quel paese. Come si potrà notare, i temi di riflessione sono tantissimi e spesso le diverse posizioni in relazione a tutto ciò sono trasversali agli stessi schieramenti politici. Grazie a D-o siamo in democrazia, ma comunque i concetti di "bene e male" nell'agire umano, non dovrebbero essere soggettivi, se in questione vi è la dignità della vita umana. Gesù insegna ad amare il prossimo tuo come te stesso e questo dovrebbe valere per tutti, soprattutto coloro che in politica, nel sociale ed anche nella scuola operano ispirandosi al suo insegnamento.
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