Primo Congresso regionale Consulenti del Lavoro del Veneto
Venerdi 24 Aprile 2015 alle 21:38 | 0 commenti
La Consulta del Veneto dei Consulenti del Lavoro resoconta il Primo Congresso regionale
Aperto ieri dal ministro del lavoro Giuliano Poletti - che ha colto l’occasione per fornire i dati inerenti il primo mese di attuazione delle nuove norme inserite nel Jobs Act - il primo Congresso Regionale dei Consulenti del Lavoro del Veneto, titolato “Ripensare il lavoroâ€, si è chiuso nel tardo pomeriggio dopo un’intera giornata di dibattiti sulle tematiche più attuali, prima fra tutte “La riforma del mercato del lavoro e le ultime novità â€.Â
Un approfondimento tecnico di quanto già affrontato ieri da un punto di vista più politico, dal governatore del Veneto Luca Zaia, dall’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan e dai due candidati alla presidenza della Regione, Alessandra Moretti e Flavio Tosi. Condotto dal presidente della Fondazione Studi dei Consulenti, Rosario De Luca, il primo dei dibattiti odierni, al quale hanno partecipato Paolo Pennesi, segretario generale del Ministero del lavoro, Gabriella Ricossa della Direzione centrale dell’Inps, Salvatore Leopardi dirigente Inps Regionale e il coordinatore scientifico della Fondazione studi Enzo De Fusco, ha ruotato attorno alle conseguenze per mercato del lavoro e per le aziende dell’applicazione delle nuove norme. In particolare il Diritto di precedenza all’assunzione per i dipendenti a tempo occupati per almeno sei mesi nell’azienda e la norma risarcitoria che sostituisce quella re-integratoria per i licenziamenti non giustificati, oltre alle tutele dei lavoratori attive dal 6 marzo: obbligatorie, reali e crescenti, che rendono l’opera dei Consulenti del lavoro ancora più strategica nella gestione del personale. Inoltre, Pennesi ha sottolineato come, grazie al nuovo decreto legge, il 50 per cento dei contratti a termine risultino già convertiti in contratti a tempo indeterminato.
Il tema centrale della due giorni di lavori, “Ripensare il lavoroâ€, è stato di seguito declinato sul mondo dei giovani e in particolare dei giovani Consulenti del lavoro, i cui rappresentanti Veneti hanno partecipato alla tavola rotonda moderata dal presidente dell’Ordine padovano, Stefano Dalla Mutta, coordinatore della Consulta regionale e di questo primo congresso. Praticantato, inizio attività e passaggio generazionale sono stati i cardini dell’incontro sui giovani, che per la categoria rappresentano il 39 per cento degli iscritti.
La sessione pomeridiana è stata aperta dal presidente dell’Ordine di Vicenza, Franco Bastianello e moderata dalla presidente dell’Ordine di Venezia, Patrizia Gobat: tema, la “Contrattazione territoriale e nuove relazioni sindacaliâ€, argomento attualissimo affrontato nel corso della prima giornata dallo stesso ministro Poletti. A discuterne, tra gli altri, l’on. Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro e previdenza sociale della Camera. Anche se è finita l’epoca dei grandi contratti di categoria, Damiano si è detto contrario a cancellare il livello nazionale di contrattazione, pur riconoscendo, come ha sottolineato nel suo intervento Adalberto Perulli dell’Università di Venezia, che la contrattazione aziendale si sta oramai sempre più imponendo anche a livello europeo. Altro argomento “caldo†quello della rappresentatività e rappresentanza sindacale, sul quale tutti i presenti si sono detti d’accordo che debba essere affidato alle mani del legislatore al quale spetterà fissare una soglia minima per una significativa rappresentanza.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda su “Il valore delle libere professioni†introdotta dal presidente dell’Ordine di Verona Lorenzo Sartori e moderata da quello di Belluno, Innocenzo Megali. Il dibattito ha visto tra gli interventi quello di Marina Calderone nella sua veste di presidente del Comitato Unitario Professioni (Cup), oltre che di presidente del consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
Positivo il bilancio di questo primo congresso al quale hanno partecipato complessivamente oltre un migliaio di consulenti del lavoro. L’invito a “Ripensare il lavoro†-ha detto Stefano Dalla Mutta- è stato colto nella sua accezione più corretta: non basta varare nuove norme, ma occorre ripensare a politiche di sviluppo per consentire al nostro Paese di ripartire. In tal senso – ha concluso - I consulenti del lavoro sono pronti a fare la loro parteâ€.Accedi per inserire un commento
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