PrimaNoi, profughi a Recoaro Terme: "Sindaci costretti a fare gli agenti immobiliari"
Martedi 4 Luglio 2017 alle 12:31 | 0 commenti
"Ha ragione il Sindaco di lamentarsi con gli accoglienti da salotto e con quei protestatari di professione riunitisi in Recoaro accoglie. Cianciano di accoglienza ma alla prova del nove si sono volatilizzati, dimostrando che una cosa è la propaganda buonista, altra cosa è la realtà " -è il commento del portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni a margine dello sfogo del primo cittadino di Recoaro che ha segnalato di non riuscire a trovare alloggi per ospitare i migranti dentro il progetto Sprar.
"In svariate occasioni abbiamo avuto l'occasione di sottolineare il paradosso istituzionale nel quale i sindaci sono costretti a lavorare -spiega Cioni. Vengono chiamati dal Prefetto e sotto la minaccia di piazzare 50 immigrati il sindaco si vede costretto a vestirsi da agente immobiliarie per conto di cooperative e agenzie private, il che dimostra che non sono i Comuni ad aprire le porte agli immigrati, quand'anche lo facessero convintamente, ma è un processo connesso alla disponibilità di recuperare appartamenti dai privati che spesso accettano grazie alla garanzia di ottenere per qualche anno degli introiti sicuri".
PrimaNoi non condivide la scelta del Comune di aderire allo Sprar perché il sistema di protezione "non è nato per ospitare i migranti economici, né per coprire le infecienze governative nella gestione della prima accoglienza". Cioni, però, fa fa un'eccezzione per Recoaro: "Per certi versi è stato una scelta obbligata finalizzata a scongiurare l'arrivo di decine di millantatori africani in una realtà che sta operando virtuosamente per rianciare il Compendio termale con delle legittime aspettative per tutta la comunità recoarese".
Il comitato ritiene che se si dovesse riaprire la partita del bersagliere, "non ci saranno più margini per i compromessi e le assemblee, ma esclusivamente per forme di opposizione determinata come le tanto vituperate quanto efficaci barricate".
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