Presidenza Confindustria, testa a testa serrato tra Vacchi e Boccia. Ultime ore per decidere
Mercoledi 30 Marzo 2016 alle 09:51 | 0 commenti
È davvero corsa all’ultimo voto. A decidere il testa a testa tra Vincenzo Boccia e Alberto Vacchi per la presidenza di Confindustria saranno gli ultimi indecisi. Il vertice dell’Ance si riunisce stamattina per scegliere a chi andranno i voti in consiglio di Claudio De Albertis e Luigi Colombo. Stessa cosa farà oggi il vertice di Federlegno-Arredo, rappresentato in consiglio da Roberto Snaidero. Diamo conto della composizione del consiglio generale e dei voti che dovrebbero andare ai candidati in base alle intenzioni di voto espresse. Prendiamo l’Emilia Romagna: dei 14 voti della regione solo i 2 che fanno riferimento a Reggio Emilia andranno a Vincenzo Boccia. Anche la Lombardia ha scelto in gran parte Vacchi (fanno eccezione i 4 voti delle territoriali di Lecco-Sondrio e di Mantova).
Restano da conquistare i 4 voti di Brescia. Il presidente Marco Bonometti si è ritirato dalla corsa e ora la territoriale lascia libertà di voto. Preferenze in libera uscita per Vacchi? Probabile. Del comitato di presidenza di Confindustria, però, fa parte anche il bresciano Aldo Bonomi, «collega» di Boccia nella squadra di viale Dell’Astronomia. Territorio che vai, equilibrio che trovi. Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta si sono schierate per Boccia. Ma già si sussurra che non tutti a Nord Ovest terranno il punto nel segreto dell’urna. Gli 11 voti del Sud in realtà sono più frammentati di quanto sembrasse all’inizio: 3 voti napoletani e 1 molisano andranno a Vacchi. Ma il territorio più spaccato è il Nord Est: 15 voti a Boccia, 12 a Vacchi, il voto della provincia di Trento ancora «indeciso» e il presidente di confindustria Veneto, Roberto Zuccato, che ha evitato di schierarsi pubblicamente. A Roma Aurelio Regina «sposterà » i suoi voti su Vacchi ma il past president Luigi Abete è per Boccia.
Insieme con la decina di voti ancora da assegnare delle federazioni di settore molto potranno incidere gli altri past president (Antonio D’Amato e Luca Cordero di Montezemolo pro Vacchi, Emma Marcegaglia per Boccia, ma si sono anche Vittorio Merloni e Giorgio Fossa). Il presidente uscente Giorgio Squinzi ha evitato di schierarsi anche se le sue simpatie andrebbero a Vincenzo Boccia. Non a caso anche Federchimica fino all’ultimo non darà un’indicazione (3 voti in consiglio). Potrebbero fare la differenza i voti dei cinque membri di nomina presidenziale (Paolo Astaldi, Francesco Caio, Claudio Descalzi, Mario Moretti Polegato e Pietro Salini). Per finire, stamattina si riunisce il direttivo di Confindustria Abruzzo. Un voto soltanto. Visto come si stanno mettendo le cose, anche quello potrebbe essere prezioso.
Di Rita Querzé, da Il Corriere della Sera
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