Presentati risultati del progetto “Conoscere le mafie, costruire la legalità” in Veneto
Sabato 11 Luglio 2015 alle 22:28 | 0 commenti
Il resoconto della giornata di Avviso Pubblico
Si è svolto giovedì 9 luglio, a Venezia, il convegno conclusivo del progetto Conoscere le mafie, costruire la legalità , promosso dalla Regione Veneto in collaborazione con Anci Veneto e Avviso Pubblico, la rete nazionale degli enti locali antimafia, che in Veneto conta 40 soci.
All’evento erano presenti amministratori locali di tutto il Veneto, consiglieri regionali - tra cui il Vice Presidente Bizzotto – i prefetti di Venezia e Verona, i segretari generali regionali di Cisl e Cgil, i rappresentanti delle camere di commercio e decine di rappresentanti del mondo del lavoro, della scuola e dell’associazionismo.
“E’ stato un progetto molto importante, realizzato per la prima volta in Veneto, grazie ai finanziamenti previsti dalla legge regionale 48/2012†ha dichiarato il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, moderatore dell’incontro. “Attraverso questo progetto, che ha coinvolto amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici, soggetti del mondo del lavoro, dell’impresa, del terzo settore, si è cercato di trasferire conoscenze corrette e aggiornate sul fenomeno mafioso e a diffondere la conoscenza di buone prassi amministrative di prevenzione – ha sottolineato Romani – Durante lo svolgimento degli incontri seminariali nelle sette province venete, abbiamo capito che anche per questa regione le mafie sono un problema attuale e da non sottovalutare. In Veneto i mafiosi sono entrati nel sistema economico e questo allarme è stato lanciato sia dalla Direzione nazionale antimafia che dalla Direzione investigativa antimafiaâ€.
A seguire l’Ing. Stefano Talato, Dirigente della Regione Veneto: “In Regione abbiamo creato un Osservatorio sugli appalti che collabora direttamente con forze dell’ordine e della magistratura. Ogni anno facciamo una relazione con dati e analisi. Si tratta di uno strumento utile per la prevenzioneâ€.
Lucia Pizzo, Consiglio Regionale Anci Veneto e Vice Sindaco del Comune di Piove di Sacco (PD), ha aggiunto: “La cosa più importante è la selezione della classe dirigente, a partire dai partiti. In Anci ci si chiede spesso se vi sia effettiva consapevolezza delle mafie in questa regione. C’è l’impressione che il fenomeno sia alquanto sottovalutato. Le buone pratiche sono la parte più interessante perché trasferiscono competenze e possibilità di azione alle amministrazioni. E’ necessario quindi che la Regione assuma un vero e proprio ruolo di Coordinamento su questi temiâ€.
L’intervento del Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà , Sindaco di Grugliasco (TO), si è concentrato sul ruolo della politica: “C’è bisogno che la politica si riappropri di questi temi – lotta alle mafie e alla corruzione – in modo prioritario. I miliardi che le mafie e la corruzione sottraggono alla collettività ogni anno sono una zavorra insopportabile e un lascito terribile per le prossime generazioni. La legalità è un patrimonio che va costruito ed è un tema che ci riguarda tutti. Mi auguro che da questi percorsi formativi, in Veneto nasca una coscienza dell’antimafia che veda gli amministratori locali in prima lineaâ€.
Claudio Piron, componente del Comitato Direttivo di Avviso Pubblico, ha illustrato i dati quantitativi e qualitativi del Progetto: “Conoscere le mafie, costruire la legalità è nato come un progetto sperimentale ed è diventato un progetto pilota perché ha saputo mettere insieme soggetti diversi su un tema comune: la lotta alle mafie e alla corruzione. Un’assoluta novità in Italia e in Veneto. Abbiamo coinvolto oltre 700 persone di tutte le categorie e 154 comuni del Veneto (il 26% del totale regionale). Ciò ha significato la possibilità di costruire reti e relazioni attraverso l’ascolto degli interventi degli esperti, ma anche il dialogo con i partecipanti. Tutto questo ha permesso di costruire lo scenario, scambiare prassi e riflessioni importanti. Abbiamo tratto alcune conclusioni: il Veneto non è un’isola felice, come scrisse la Commissione parlamentare antimafia nel 1994; c’è una delocalizzazione silente delle mafie a Nord Est; esiste una zona grigia di persone capaci di offrire servizi sui temi finanziari, economici, legali e che fanno da trait d’union fra mondo legale e illegale. Diverse sono state le proposte emerse – ha concluso Piron – In primis, quella di mettere al centro della discussione il tema dell’etica pubblica, poi la necessità di un’attuazione coordinata della legge 48/2012, la realizzazione di piani triennali di formazione, l’attivazione dell’Osservatorio regionale antimafia, la stesura di un manuale di buone praticheâ€.
Andrea Cereser, Coordinatore regionale di Avviso Pubblico e Sindaco di S. Donà di Piave, ha presentato il volume, scaricabile gratuitamente online sul sito di Avviso Pubblico, “Conoscere le mafie, costruire la legalità â€, che raccoglie le relazioni degli esperti che hanno partecipato agli eventi seminariali, le proposte emerse durante i laboratori sugli studi di caso, unitamente a dati statistici sulla presenza delle mafie in Veneto, alcuni suggerimenti bibliografici e sitografici, nonché il testo della legge regionale 48/2012 e quello del Regolamento per il codice di autoregolamentazione dei consiglieri regionali in materia di legalità e trasparenza.
A seguire l’intervento telefonico della Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi: “Ringrazio Avviso Pubblico per il prezioso lavoro che sta portando avanti in questi anni. Mi sembra che questo progetto sia una buona pratica da diffondere in tutto il paese. Il Veneto non è più da molto tempo un’isola felice, ma il Veneto è ancora in tempo a dire no alle mafie, a conoscerle, a non negarne la presenza e gli interessi sul territorio, ma a costruire le condizioni per non farle passare. In Veneto c’è un’imprenditoria indebolita dalla crisi e quindi esposta dalla marea di denaro da riciclare e investire. Si può dire no coordinandosi, informandosi e facendo rete, se non si nega il problema e, insieme, si costruiscono e sperimentano meccanismi preventivi. Il Veneto in questo potrebbe diventare realmente un laboratorio nazionaleâ€.
Fernando Zilio, Presidente di Unioncamere Veneto, ha parlato della moralità dell’uomo politico e dei funzionari, che deve consistere esclusivamente nell’esercitare il proprio potere per il bene pubblico e collettivo. “Le mafie si sono sviluppate sul nostro territorio perché c’è una cultura diffusa dell’illegalità . Noi dobbiamo imparare e insegnare ai più giovani che le regole sono da rispettare e non da interpretare. Dobbiamo insegnare la legalità partendo dalle scuole.  Nel nostro mondo ci sono grandi difficoltà a comprendere il fenomeno, spesso manca il coraggio di denunciare. C’è bisogno di una volontà politica chiara che supporti chi denuncia, chi contrasta, chi si espone. Categorie professionali ed enti pubblici devono uscire allo scoperto su questi temi. Abbiamo bisogno di regole chiare e di leggi che ci aiutino a risolvere i problemiâ€.
Il convegno è stato chiuso dall’intervento dell’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari, che ha ringraziato Avviso Pubblico per l’importante lavoro che svolge e l’Anci per aver messo a disposizione la propria organizzazione, sottolineando la disponibilità della Regione nel continuare a lavorare in modo costante su questi temi: “L’approvazione all’unanimità della legge 48/2012 è stato un atto importante perché ha permesso di mettere il tema delle infiltrazioni mafiose al centro dell’agenda politica quando prima era una tematica sentita soltanto da pochissime persone. Il contrasto alle infiltrazioni deve essere strutturato e coordinatoâ€.
Il convegno è stato trasmetto anche in diretta streaming sui siti di Avviso Pubblico, Anci Veneto, Regione Veneto.
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