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Posta certificata o postini controllati?

Di Citizen Writers Mercoledi 20 Luglio 2011 alle 19:52 | 0 commenti

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Riceviamo su cittadiniòvicenzapiu.com da Irene Rui e pubblichiamo

L'AIM per risparmiare da qualche giorno non usufruisce più del servizio delle Poste Italiane dove c'è ancora una sorta di tutela dei lavoratori, ma per recapitare le bollette e le sue comunicazioni si rivolge alla HibriPost un consorzio postale di agenzie private che assume lavoratori a progetto per recapitare la posta. Tra i vari servizi, c'è la posta certificata, che certifica il luogo e la data della consegna, tramite terminale che gli operatori si portano appresso.

E' da chiedersi se questo sia controllo della posta o controllo dell'operato dei lavoratori, o meglio se la posta è effettivamente recapitata. Da quanto risulta per legge il lavoratore non può essere spiato nello svolgere il suo lavoro. La cassazione infatti con sentenza 15892/2007 chiarisce che è vietato spiare i lavoratori con mezzi tecnologici durante il loro operato, poiché la prassi finirebbe per violare la forma di tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore. Inoltre la L. 300 conosciuta come Statuto dei Lavoratori, vieta al datore di lavoro l'installazione e l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per controllare a distanza l'attività dei propri dipendenti. Un esempio di quanto appena affermato è dato da una sentenza del 20010 della Corte di Cassazione Penale (la n.20722 del 1/06/2010), secondo la quale il divieto posto dallo Statuto dei Lavoratori è finalizzato alla tutela della riservatezza e della libertà degli stessi nello svolgimento e nell'adempimento della propria attività. Essendo i lavoratori a Progetto da considerarsi dipendenti dell'azienda con un contratto su progetto, ma lavoratori della stessa a tutti gli effetti, non sono esclusi dalla normativa nazionale. Il contratto a Progetto non deve essere un escamotage per ledere i diritti dei lavoratori.
Il consorzio svolgerà quindi, un'attività rispettosa della L. 261/99 sul servizio postale, ma non certo nel rispetto dei propri dipendenti anche se assunti a progetto, che sfrutta e controlla illegalmente. Purtroppo gli operatori impiegati in tali ditte non sono in grado di potersi ribellare, poiché minacciati di risoluzione di contratto e non assistiti da associazioni di categoria che spesso non sanno come trattare determinati casi atipici.
E' da chiedersi se tutto questo è lecito? Dove sono i sindacati che li dovrebbero tutelare? E l'AIM sa e/o preferisce non sapere, su come è gestito l'incarico e sul controllo che il consorzio cui ha appaltato il suo servizio fa sui lavoratori?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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