Paolo Rossi compie sessantanni: stupendi senza l'ultima macchia, con i soci della BPVi
Venerdi 23 Settembre 2016 alle 10:26 | 0 commenti
Oggi, giustamente, tutti i vicentini di cui è stato un idolo al Menti, direi tutti gli italiani che l'hanno visto (a Madrin di persona, in tv allora o nelle mille trasmissioni successive) condurre l'Italia alla vittoria nei mondiali del 1982 in Spagna davanti a un vero presidente del popolo come Sandro Pertini e, sicuramente, moltissimi amanti del calcio nel mondo intero, tutti questi oggi, dicevo, fanno gli auguri a Paolo Rossi per i suoi sessanta anni. Anche io mi associo tanto più che anni fa andai con lui a Bologna per proporlo come presidente di immagine (e che immagine!) alla Lega Pallavolo di Serie A Femminile dove alla fine non fu accolto per i soliti giochini all'italiana, in cui caddi anche io, ingenuamente, vari anni dopo proponendo in una Lega frantumata da mille beghe tal... Mauro Fabris, che è ancora saldamente in sella da quelle parti e non solo. Tutto questo per dirvi che anche io non posso non amare Paolo Rossi.
A lui tutti in nome della sua classe hanno perdonato anche le "vecchie scommesse" come a me un giorno perdoneranno gli errori che qualcuno pensa che io abbia commesso (per eccesso d'amore per il volley ma ne parleremo di questa faccenda più prima che poi), e l'ho amato così tanto da stupirmi che si sia prestato al gioco di Francesco Iorio, all'epoca Ad della Banca Popolare di Vicenza con Stefano Dolcetta.
Un gioco pompato in due interviste del solito Il Giornale di Vicenza, che con lui e con l'altro "testimonial" Paolo Scaroni promuoveva "la sottoscrizione" delle "ottime" azioni dell'aumento "popolare" della BPVI poi fallito, ovviamente: d'altronde se Iorio diceva di averci "puntato" 300.000 euro ben pochi potevano credere che avrebbe rinunciato a quella sia pur piccola parte della mega buona entrata conoscendo, da insider trading?, la situazione in cui si muoveva.
Ecco se Paolo Rossi avesse evitato di prestarsi, vogliamo sperare e pensare inconsapevolmente, a quel gioco sulla pelle dei suoi concittadini e tifosi biancorossi oltre che azzurri, beh, oggi gli avremmo fatto gli auguri doppi.
Si accontenti, quindi e se dà un minimo peso anche ai nostri, di quelli semplici rinviando il raddoppio al futuro.Â
E non ne voglia a me ma a chi, anche questa volta, l'ha mal consigliato.
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