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Pmi vicentine contro il Sistri: "subito un nuovo progetto"

Di Emma Grande Martedi 7 Aprile 2015 alle 17:55 | 0 commenti

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La presa di posizione in una nota di Apindustria Vicenza contro il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti

Le Pmi scendono in campo per definire un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, con l’obiettivo di superare i difetti e le inefficienze dell’attuale SISTRI. Per questo anche Apindustria Vicenza, all’interno della confederazione nazionale Confimi Impresa, ha lanciato al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, una serie di proposte per arrivare ad un progetto condiviso.

Tra queste rientrano il riordino delle disposizioni finalizzato alla costituzione di un quadro normativo coerente, il superamento degli attuali sistemi hardware e software incompatibili con l’obiettivo della tracciabilità dei rifiuti.  Apindustria Vicenza e Confimi mirano invece ad una semplice informatizzazione degli adempimenti cartacei che fino ad ora hanno garantito il rispetto delle disposizioni comunitarie, al pieno coinvolgimento istituzionale, sfruttando come modello l’Albo dei gestori ambientali, e ad una maggiore attenzione alla sostenibilità economica del progetto affinché non penalizzi gli investimenti delle imprese, compresi quelli per la tutela ambientale.

«In questa fase di revisione e rivalutazione – spiega il rappresentante della Pmi vicentine, Flavio Lorenzin – vogliamo dare il nostro contributo delineando i principi imprescindibili per la riuscita del nuovo progetto, affinché possa rappresentare un valido e concreto superamento di un Sistri che ad oggi è inaccettabile, da riscrivere completamente. Serve implementare la tracciabilità dei rifiuti in maniera più agevole evitando costi inutili, sanzioni ingiustificate, procedure che bloccano l’attività quotidiana delle imprese e che gravano con oneri insostenibili».

Lorenzin invita quindi a mantenere alta l’attenzione per non incorrere nel pericolo di dare vita ad un “Sistri 2”: «Non bastano modifiche. Bisogna rifare tutto da zero perché quello che abbiamo oggi è un sistema costoso, ingestibile, non in grado di garantire l'obiettivo di tutela dell'ambiente attraverso una gestione più trasparente dei rifiuti. Non possiamo permetterci di cadere in altri errori di questo tipo perché le imprese non possono più sostenere costi e procedure amministrative così pesanti».

Leggi tutti gli articoli su: Apindustria, Rifiuti, PMI, Sistri, Flavio Lorenzin

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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