Quotidiano | Categorie: Politica

Pizzicotti all'amministrazione Variati dopo le sue Linee programmatiche 2013 - 2018. Seconda serie n. 2, la Vicenza del Museo del Gioiello: è un vero museo e come è regolato in era IEG?

Di Mario Giulianati Mercoledi 18 Aprile 2018 alle 20:15 | 0 commenti

ArticleImage

Proseguiamo la nostra "riesumazione" critica delle "Linee programmatiche di mandato 2013 - 2018- Versione definitiva del 24.07.2013 - Presentate in Consiglio Comunale il 25 luglio 2013 e votate il 26.7.2013 (ore 0,16)" per fare altre riflessioni sull'operato della seconda giunta a guida di Achille Variati nel terzo millennio. "La Fiera, che vede una forte partecipazione del Comune e la compresenza paritetica della Camera di Commercio - leggiamo in quelle linee- , offre un ottimo esempio delle nuove relazioni da instaurare".

E poi ancora: "Fiera di Vicenza, infatti, proprio all'interno delle proprie strategie di internazionalizzazione si sta ripensando lavorando sudue termini: cultura e saper fare. Questi due termini, per la stessa vocazione che ha Vicenza, dovrebbero definire una condizione diffusa: con laboratori, workshop, residenze creativecontinuative, ecc. che creino un mood in cui la bellezza "diacronica" dell'eredità storico-naturale si sposi con la dinamicità "sincronica" della produzione culturale. Esemplificativo di questo connubio vicendevolmente positivo è il progetto del Museo del Gioiello che la Fiera realizzerà in Basilica, suggellando la prima tappa di un percorso di riavvicinamento della Fiera alla città storica e della città storica alla Fiera: riavvicinamento reciprocamente vantaggioso, perché capace di arricchire per contaminazione da un lato l'identità commerciale di prodotto, elemento essenziale delle moderne strategie di marketing competitivo, dall'altro l'identità urbana, portata a introiettare con maggiore consapevolezza gli elementi della riflessione contemporanea nel tessuto della propriacaratterizzazione storica".
Lo scorso anno mi è venuta la curiosità, dopo una visita alle stanze della Basilica dedicate appunto il "Museo del Gioiello", di informarmi di come era organizzato. Progetto evidentemente messo in opera, come promesso nelle linee programmatiche di governo relative al mandato amministrativo 2013-18 (sopra riportate). Promessa fatta, promessa, questa volta, mantenuta. Forse perché a realizzarlo non è stato il Comune ma l'ex Ente Fiera di Vicenza. Comunque il Comune non è un estraneo, è una componente importante del progetto, tanto che, nel suo sito appare questa dicitura "... Il Museo del Gioiello, spazio museale permanente di 410 metri quadrati collocato all'interno della Basilica Palladiana, è un progetto di Italian Exhibition Group Spa realizzato in partnership con il Comune di Vicenza...".

In questa breve frase è contenuta una serie di notizie, che sollecitano la mia attenzione. Intanto non si parla più, come ben si sa, dopo la cessione alla Fiera di Rimini, di Fiera di Vicenza ma di Italian Exhibition Group Spa, che anche da recentissime notizie pare che non sia un sodalizio di tutto riposo. Almeno per i rappresentanti vicentini. Per quanto modesta sia ora la quota del Comune di Vicenza (6,50%) sempre proprietà pubblica rimane (una quota analoga è della provincia e un'altra ancora della camera di Commercio, ndr).

Poi si sottolinea il fatto che si tratta di "spazio museale permanente di 410 metri quadrati" non in un edificio qualsiasi ma bensì in Basilica Palladiana, tutta di proprietà del Comune di Vicenza, quindi proprietà pubblica. Infine si parla di "partnership" quindi di partecipazione, di società, di alleanza, addirittura di rapporto commerciale tra aziende, interpretazione questa che mi pare non molto pertinente anche se vi è il vizio di definire il comune quale azienda e una azienda lo è pure la IEG Spa. Tutto questo per sottolineare il fatto che vista da qualsiasi angolazione comunque in tutto o in parte, quella comunale, è una vicenda pubblica. Come tale ritengo, errando (?), che vi sia una qualche documentazione che ne regoli l'esistenza e cerco di prenderne visione rivolgendomi alla fonte diretta, cioè al Museo del Gioiello per "per ottenere copia  dello statuto e del  regolamento del Museo del Gioiello avente sede in Vicenza... e come è strutturato il Museo stesso dal punto di vista operativo, oltretutto dato che vi è la presenza  del Comune di Vicenza, ente pubblico".

Dopo circa un mese, fine luglio/fine agosto 2017, e dopo uno scambio di messaggi, ottengo questa risposta, molto cortese ma, rispetto alle mie aspettative, esprimente un nulla di fatto: "Il Museo del Gioiello è uno spazio museale permanente di 410 metri quadrati collocato all'interno della Basilica Palladiana; trattasi di un progetto realizzato in partnership con il Comune di Vicenza da Italian Exhibition Group SpA,  la quale è una società per azioni di diritto privato che opera su libero mercato a livello internazionale, la quale non presenta le caratteristiche giuridiche proprie degli Enti Pubblici o delle Società a controllo pubblico, ancorché partecipata sia da Società private che da Enti pubblici. Pertanto non trovano applicazione le disposizioni normative vigenti in materia di obbligatorietà di accesso agli atti amministrativi e societari... Come già indicato con cortese sollecitudine dalle Funzioni commerciali competenti di Italian Exhibition Group SpA, non sono contemplati documenti statutari o Regolamenti generali.".

Mi pareva che sia la Fiera di Vicenza che quella di Rimini, oggi IEG Spa, avessero come soci di riferimento il comune, la provincia e la camera di commercio. Più "pubblico" di così! Personalmente ho qualche difficoltà a definire "museo" una struttura esclusivamente espositiva (per altro molto bella e interessante e che merita certamente di essere  visitata ogni qual volta organizza una mostra temporanea)  che  non mi pare ricadere  nella definizione che ne dà l'International Council Of Museums - UNESCO, ovverossia "Il Museo è un'istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell'uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specificamente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto.".

Precisato questo trovo ben strano che il "socio" Comune di Vicenza non abbia preteso che un qualche regolamento, una convenzione, un qualche cosa che illustri il rapporto tra le due istituzioni, pubblicabile e quindi leggibile da tutti coloro che  lo desiderino, fosse predisposto. Naturalmente in nome  della tanto  conclamata "trasparenza". E ancora perché chiamarlo "museo del gioiello" quando, strutturalmente non lo è?


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network