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Piero Pazzi, il Gioiello di Vicenza e la funzione propiziatoria degli ex voto al Festival Biblico

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Maggio 2012 alle 20:40 | 0 commenti

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Il Gioiello di Vicenza  -  Una conferenza a palazzo Cordellina scopre la funzione profonda del simbolo di Vicenza.

In apertura del Festival Biblico 2012 dedicato alle paure insite nelle persone, quale simbolo di Vicenza può meglio parlare delle paure dei vicentini di ieri e di oggi? Il Gioiello di Vicenza, opera del genio orafo locale e della sensibilità delle centinaia di donatori che nel 1578 come nel 2012 hanno donato alla città per offrire al santuario di Monte Berico un prezioso ex voto, è l'oggetto che meglio può rappresentare la volontà di superamento di un momento di crisi, scongiurando i periodi di incertezza sociale ed economica percepiti comunemente con azioni utili all'unione del territorio stesso.

Mercoledì 23 maggio alle ore 20.45 a palazzo Cordellina, ospiti della Biblioteca Bertoliana e
dell'associazione Amici della Bertoliana e quale contributo alla settimana dedicata al Festival Biblico, il
Comitato per il Gioiello di Vicenza ha invitato lo scrittore e storico Piero Pazzi, grande esperto di gioielleria antica, a presentare il suo ultimo libro "Gli ex voto della Madonna dello Scarpello nelle Bocche di Cattaro", un affascinante viaggio nella devozione popolare capace di dialogare e ricercare il superamento delle proprie paure o difficoltà attraverso la donazione di un ex voto d'argento. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Oltre a Piero Pazzi, parteciperanno al dibattito l'arch. Romano Concato, vincitore nel 2010 del concorso Il
Gioiello di Vicenza, il prof. Luca Trevisan esperto di cultura ed arte veneta, Davide Fiore Storico dell'arte e
Presidente del Comitato per il Gioiello di Vicenza.
Mai come quest'anno il Festival Biblico e il Gioiello di Vicenza si sono trovati parte di uno stesso percorso, essendo "la paura" nelle scritture e il Gioiello stesso il risultato straordinario di un sentimento popolare diffuso che trova nella devozione e nell'offerta per la comunità un superamento già in atto di una situazione di disagio percepito o realmente vissuto.
L'ex voto vicentino è infatti uno dei più straordinari esempi del passato a testimonianza di questo sentire
diffuso, non solo per la sua forte chiave simbolica e votiva, ma anche per la scelta tutta vicentina di unire
alla vergine di Monte Berico e a san Vincenzo (che sorregge il Gioiello), i connotati dell'arte locale che
meglio trovano espressione nel territorio di appartenenza: l'architettura (parliamo di un modello della
Vicenza storica) e l'oreficeria (una tradizione millenaria che prosegue).
La storia di questi anni riconferma inoltre, come a distanza di 500 anni, creando le medesime condizioni
all'interno dello stesso territorio (concorso di idee, raccolta di donazioni in argento, utilizzo degli artigiani locali), la reazione di centinaia di donatori, della società e della curiosità di conoscere da vicino questo
simbolo vicentino, la risposta appunto abbia portato allo stesso risultato.
La raccolta "Trasforma il tuo vecchio argento in Storia" prosegue in dieci gioiellerie del centro storico di
Vicenza offrendo al donatore la professionalità e tutte le informazioni necessarie per conoscere da vicino
un'opera che tornerà parte del patrimonio collettivo e un'occasione in più per superare le paure e le insicurezze sul futuro come nella vita quotidiana. Oltre 50 kg sono già stati raccolti e il Gioiello è in fase di
realizzazione da parte dell'argentiere Carlo Rossi con l'utilizzo delle tecniche antiche e numerose
presentazioni vengono organizzate dal Comitato per far conoscere da vicino una vicenda importante della cultura locale.
La ricostruzione de "Il Gioiello di Vicenza" è patrocinata da Il Comitato per il Gioiello di Vicenza con l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Festival Biblico, Pro Loco Postumia, Gioielleria Soprana attraverso l'Associazione Comitato per la Rua e la collaborazione del VAGA -Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza, oltre alla collaborazione dell' Ass. Botteghe Storiche di Vicenza.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:

PIERO PAZZI e il suo libro:

"GLI EX-VOTO D'ARGENTO DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLO SCARPELLO PRESSO PERASTO NELLE
BOCCHE DI CATTARO" (2007).

Là dove la Dalmazia volge al suo termine, la natura ci offre l'inaspettato spettacolo di un maestoso
fiordo composto da tre insenature: sono le Bocche di Cattaro dove ai piedi di brulle montagne, le cui cime sono spesso coperte di neve, si adagiano quasi come su di un lago incantato alcuni villaggi tutt'ora abitati in maggioranza da pescatori e gente di mare.

Tra questi, a poca distanza della città di Cattaro, capitale di questa provincia, è il ridente e barocco
borgo di Perasto notissimo agli studiosi di venete patrie memorie. Dinnanzi è l'isola dello Scarpello con uno dei più celebri Santuari Mariani della Dalmazia dove fin dal 1452 viene venerata un'icona della Vergine. Le travagliate vicende della storia lo videro teatro di due saccheggi, uno avvenuto nel 1624 per opera di pirati barbareschi venuti fin qui con quest'obbiettivo e l'altro nel 1654 in occasione dell'assedio turco di Perasto.

Da questa data il Santuario non fu più violato, le orde francesi dell'età napoleonica che tanto si
esercitarono nella rapina e nel ladrocinio ignorarono questo luogo cosicchè miracolosamente ci è giunto
intatto il suo corredo con tutti gli ex-voto che dal 1654 fino al presente i devoti fecero alla Santa Vergine.

Quasi 2.000 lastre d'argento, raccontano storie e speranze affidate alla Madonna, perlopiù commissionate da gente di mare: capitani, ufficiali ma anche dalla ciurma di navi civili e militari. A volte la dettagliata legenda ci permette di conoscere il nome della nave e del capitano, quello di altri componenti dell'equipaggio, ed in alcuni casi anche quello di diverse località geografiche, dove la nave
fu risparmiata dal naufragio: Venezia, Chioggia, Ragusa, Ismo, Agista, Bastovo, Corfù, Calabria, Durazzo,
Modone, Quarnaro, ecc.

Tra tutti questi ex-voto quelli che destano particolare interesse sono senza dubbio quelli a soggetto
marinaresco (165 opere) dove sono documentate con dovizia di particolari diversi tipi di imbarcazioni
prevalentemente venete: acazie (4), brazzere (1), calicci (3), carracche (1), caravelle (9), cocche (9), corvette (1), felucche (4), fregadoni (3), fregate (13), galeoni (6), galeotte (2), galere (3), marciliane (62), patacchi (1), polacche (4), sciambecchi (9), scialuppe (1), tartane (13), tartanoni (3), legni non classificati (10). L'Ottocento è presente con 2 brigantini e 4 pieleghi.

Il Gioiello di Vicenza:

La ricostruzione de "Il Gioiello di Vicenza" è patrocinata da Il Comitato per il Gioiello di Vicenza con l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Festival Biblico, Pro Loco Postumia, Gioielleria Soprana attraverso l'Associazione Comitato per la Rua e la collaborazione del VAGA -Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza, oltre alla collaborazione dell' Ass. Botteghe Storiche di Vicenza.

L'opera perduta che prosegue una tradizione millenaria.
Il Gioiello di Vicenza, consiste in un modello della Città di Vicenza realizzato in argento nel 1578, opera
tradizionalmente attribuita al geniale orafo Giorgio Capobianco, su progetto di Andrea Palladio. Venne
offerto dai cittadini alla Madonna di Monte Berico per scongiurare l'epidemia di peste. Il modellino fu
distrutto dalle truppe del governo napoleonico nel 1797.
Di esso ci rimane comunque memoria principalmente in sei dipinti a olio raffiguranti San Vincenzo quale
patrono della città recante in mano il prezioso modellino, capolavoro perduto di una tradizione orafa
millenaria che vale a Vicenza il nome di "Città dell'Oro".
Il Comitato per il Gioiello di Vicenza con l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Festival Biblico, Pro Loco
Postumia, Gioielleria Soprana di Vicenza attraverso l'Associazione Comitato per la Rua e la collaborazione
del VAGA -Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza, ha promosso nel Maggio del 2010 un concorso di idee per ricreare virtualmente il Gioiello. Nel settembre 2010 la commissione, ha decretato vincitore il progetto dell'arch. Romano Concato di Trissino.
L'avventura continua nel 2011 con l'obiettivo di ridare a Vicenza e ai suoi cittadini un'opera d'arte che saprà unire il meglio delle antiche tecniche orafe con le migliori tecnologie disponibili oggi e per il quale
diventa indispensabile la partecipazione solidale della gente e la professionalità delle botteghe orafe del
territorio. Quest'opera della creatività vicentina tornerà a nuova vita grazie all'impegno delle persone, delle istituzioni e dei professionisti coinvolti, oggi come nel lontano 1578. Il Comitato per il Gioiello di Vicenza, tenuto a battesimo dal notaio Vito Guglielmi di Arzignano è costituito da: Davide Fiore (presidente), Enrico Mele (vicepresidente), Francesco Gasparini (tesoriere), Stefano Soprana, Luca Trevisan, Gelindo Mecenero, Romano Concato, Carlo Rossi. Lo stesso Rossi, sarà poi il maestro argentiere che lavorerà, per oltre 2000 ore, alla realizzazione dell'opera.

Il progetto vincitore del Concorso del 2010:

Tre fasi distinte hanno preceduto il lavoro: analisi, studio, e restituzione tridimensionale. In assenza dei disegni originali, fondamentali sono stati due dipinti di Francesco Maffei e due dipinti di Alessandro
Maganza unitamente alla planimetria della città denominata «Pianta Angelica» (1580), disegnata negli
stessi anni del Gioiello di Vicenza.
Ogni dipinto illustra il modello come elemento principale del quadro offerto da San Vincenzo. Questi
costituiva un'immagine plastica della città storica, stilizzata e racchiusa all'interno delle mura medievali. In tutti i dipinti il gioiello viene rappresentato frontalmente: si possono distinguere chiaramente alcuni degli edifici più importanti della città come la Basilica palladiana, il Duomo, e la Torre Bissara. Attraverso
un'attenta analisi cartografica e alla consultazione dei testi e studi, si è cercato di capire quali fossero gli
edifici di maggiore prestigio e considerazione nel ‘500. Ne sono stati individuati i 61 maggiormente
rappresentativi, divisi in 2 categorie: 40 palazzi e 21 edifici di culto, alcuni dei quali disegnati da Andrea Palladio. Si è rilevato come il Maganza ed il Maffei, nelle loro rappresentazioni abbiano ritratto il Gioiello con rapporti di proporzione scaturiti dalla dimensione e dalla collocazione del dipinto e che in ogni caso le misure potessero essere comprese tra 37 ed 80 cm. Il gioiello è stato poi ricondotto alle proporzioni della sezione aurea, e alla ricerca dell'unità di misura utilizzate all'epoca. L'analisi di questi elementi ha permesso l'elaborazione tridimensionale degli edifici, determinando la loro dimensione all'interno del manufatto consentendo la ricostruzione tridimensionale del modello verosimilmente come l'originale.

Nota tecnica per la realizzazione
"Il Gioiello di Vicenza" si presenterà come un grande vassoio rotondeggiante del diametro di circa 60

centimetri costituito da più di 300 piccoli modellini di edifici come quelli rilevati nel progetto vincitore del concorso di idee. 61 di questi si riferiscono a opere di pregio come La basilica,il duomo,le chiese, che saranno riprodotte in modo particolareggiato così come nel progetto vincitore.
Verrà realizzato in argento al titolo di 925 millesimi, partendo da piccole sculture in cera modellata che
serviranno da modello per la successiva fusione. Gli elementi ottenuti, saranno rifiniti e impreziositi dalla rifinitura a cesello e incisione.
Si stima un peso finale di circa una ventina di chilogrammi, anche se, tenendo conto degli scarti provenienti da materiale eterogeneo, sarà necessaria la raccolta di almeno 30 kg di argento che poi sarà stabilizzato e trasformato in lingotti.
L' impegno complessivo di un argentiere, con l'aiuto di collaboratori è stimato in circa 2.000 ore di lavoro.
LE OREFICERIE AUTORIZZATE che aderiscono alla raccolta delle donazioni in argento:

Orologeria Pavan

Contra' Manin 12, Vicenza

Gioielleria Oreficeria Argenteria Ageno

Piazza dei Signori 46, Vicenza

Orologeria Gioielleria Dal Ponte

Piazza dei Signori 54, Vicenza
[email protected]

Gioielleria Da Rin

Corso Palladio 80, Vicenza
[email protected]

Oreficeria e Gioielleria Soprana

Sottoportico della Basilica, Piazzetta Palladio 2, Vicenza
[email protected]

Gioielleria Donegà Paolo

Contrà Santa Barbara 17, Vicenza
[email protected]

Gioielleria Re Mida

Corso Palladio, 70
[email protected]

Gioielleria Gino Zoccai

Corso Palladio 75, Vicenza
[email protected]

Oreficeria Orologeria Marotto

Corso Santi Felice e Fortunato 77, Vicenza
[email protected]

Daniela Vettori Orefice

Via Paolo Lioy 13, Vicenza
[email protected]


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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