Piazza Castello gremita: lo sciopero generale Cgil è davanti alla sede di Confindustria
Venerdi 6 Maggio 2011 alle 11:30 | 0 commenti
A un primo colpo d'occhio Piazza Castello è gremita da oltre 3.000 persone in sciopero, se così si possono definire anche i manifestanti senza lavoro, adulti e, troppi, giovani, "inviati in sciopero" dalla "società " tout court.  La piazza di fronte alla sede di Confindustria Vicenza è stata scelta non a caso come  sede della parte conclusiva dello sciopero generale odierno della Cgil (foto d'archivio, a breve quelle di oggi).Â
Vicenza è una delle cento piazze d'Italia in cui hanno manifestatoanche numerosi iscritti ad altre sigle, ci dicono, e a cui hanno aderito ufficialmente, tra gli altri, il Partito democratico (in maniera un pò soft a dire il vero), i Cub Usb, la Rete degli Studenti, il Collettivo Studenti Scuola Pubblica di Vicenza, Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, i comitati referendari per i referendum sull'acqua pubblica, l'Assemblea Difesa Scuola Pubblica Vicenza.
La manifestazione è in parte festante per la capacità dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati di ritrovarsi insieme nonostante le divisioni sindacali ma è insieme arrabbiata per i problemi irrisolti e con poche prospettive di essere risolti se si andrà avanti così, con un parlamento avviluppato su se stesso e sull'aumento di un altro tipo di costosi occupati (i vice ministri e i sottosegretari) e con aziende che rispondono troppo spesso alla crisi con tagli indiscrimeninati anche alla sicurezza, come riferiamo in altre parti mostarndone le testimonianze in termini di costi in vite umane.
L'appello? Prima a una ritrovata e non asservita unità sindacale, poi a un'apertura delle aziende a una maggiore concertazione con i lavoratori per costruire un blocco unico che per il lavoro (e il business) delle aziende e per il lavoro (e la vita dei dipendenti) vada insieme dal Governo per pretendere un'attenzione che oggi non c'è.
L'alternativa? Il baratro definitivo e l'esplosione di una pericolosa crisi sociale.
E i blocchi degli accessi ala città ne sono un primo esempio.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.