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Ancora una volta sono i titoli bancari ad affondare il nostro indice  principale, per questo motivo, il Ftse Mib (-0,99%), è  risultato, di gran lunga, il peggiore d’Europa.     L’accorpamento delle azioni Unicredit (-4,78%), in ragione  di una azione nuova ogni dieci possedute, non ha portato bene al titolo,  subissato dalle vendite anche in previsione del prossimo aumento di capitale e  del salvataggio (o tentativo di salvataggio) di Fondiaria-Sai che vede impegnata  oltre all’Istituto di Piazza Cordusio, anche Mediobanca  (-4,84%).
		
					
			   Ma le vendite hanno riguardato tutto il comparto, visto che cinque degli  otto titoli che compongono il settore all’interno dell’indice principale,  occupano gli ultimi cinque posti della classifica odierna, oltre ai già citati  Unicredit e Mediobanca, infatti, sono stati tartassati dalle vendite anche  la
 Popolare di Milano (-4,21%), Intesa Sanpaolo (-2,37%), Ubi Banca  (-2,26%), Bper (-3,52%), Banco Popolare (-2,76%), e Banca MPS (-2,29%).      La giornata ha visto il rimbalzo di 
Finmeccanica (+4,15%)  un po’ come si era già visto esattamente una settimana fa, ma sappiamo ormai che  le quotazioni del titolo da tempo non seguono le logiche del mercato.  
Torna a crescere 
Impregilo (+2,63%) dopo lo storno di  venerdì scorso, il titolo viaggia molto vicino ai massimi dell’anno e negli  ultimi tre giorni di contrattazione cercherà certamente di finire l’anno in  bellezza.  
   Ottima seduta per 
A2A (+2,71%) che in questi ultimi giorni  del 2011 cerca di recuperare parte delle ingenti perdite dell’anno in corso.  Discorso analogo per 
Mediaset (+1,60%) che sembra aver tratto  beneficio dalle dimissioni di Berlusconi dalla Presidenza del Consiglio dei  Ministri (solo un caso?).  
   Brutta giornata anche per il comparto del risparmio gestito, in particolare  scende 
Azimut (-2,66%), ma finisce in rosso anche  
Mediolanum (-1,39%).     Perde quota 10 euro la new entry della scorsa settimana 
Salvatore  Ferragamo (-2,40%), non dando così un buon segnale agli investitori.  
   Terminiamo con gli altri titoli che hanno lasciato sul terreno oltre un  punto percentuale, Terna (-1,46%), Stm (-1,45%), Parmalat (-1,38%), Exor  (-1,12%), Snam Rete Gas (-1,11%), Fiat (-1,04%) e Tod’s (-1,02%).
 
Giancarlo Marcotti per Finanza In  Chiaro e VicenzaPiu.com