Piano sociosanitario, la soddisfazione di Zaia, Lanzarin e Berlato
Giovedi 20 Dicembre 2018 alle 14:58 | 0 commenti
“Con il nuovo piano sociosanitario regionale il Veneto farà da apripista nell’affrontare l’emergenza nazionale della carenza di medici. Abbiamo deciso di sperimentare nuove soluzioni, pronti a metterle a disposizione del paese. Non possiamo permettere che un sistema di assistenza e di cura che è ai vertici delle classifiche internazionali dell’Oms per qualità dei professionisti e delle prestazioni e per buona organizzazione venga meno per gli errori della programmazione nazionaleâ€.
“La prima risorsa del sistema sanitario sono i medici e il personale della sanità – prosegue Zaia – Non permetteremo che gli ospedali e i centri di cura del Veneto siano sottorganico o debbano chiudere reparti per carenza di medici. Ci sono priorità , e la salute dei cittadini è una di queste, sulle quali una amministrazione non può arretrare. Per questo il Veneto prenderà a prestito modelli organizzativi già consolidati all’estero e sperimenterà nuovi canali di formazione e reclutamento per il personale sanitario. Anche al prezzo di dover fare qualche braccio di ferro con il ministero o le autorità contabiliâ€.
Quattro sono le nuove modalità di reclutamento di medici specialisti per la sanità veneta previste dal piano sociosanitario 2019-2020:
assunzione di medici abilitati non specializzati per lo svolgimento di attività medico chirurgiche di supporto
assunzione di medici in formazione specialistica con contratto a tempo determinato in accordo con le università ;
possibilità di conferire incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo anche per l’esercizio di funzioni ordinarie
convenzioni con le università dell’Unione europea per la formazione specialistica di medici
“Il piano prevede, inoltre – aggiunge Zaia – la possibilità di stipulare contratti incentivati per i medici che accettano di prestare servizi nelle aree disagiate della regione (montagna, laguna e Polesine) e la destinazione di risorse aggiuntive regionali per integrare la retribuzione dei dipendenti della sanità â€.
“Caratteristica storica e costitutiva del modello di cura del Veneto – sottolinea il presidente – è l’attenzione alle fasce più deboli della popolazione, alle quali vogliano continuare a garantire una sanità di qualità e universalistica, che possa prendere in carico le esigenze di cura di ogni personaâ€.
“Per questo, se vogliamo continuare a garantire una sanità al passo con i tempi, che possa garantire cure e assistenza in tutti gli stadi della vita della persona, compresi gli anni della vecchiaia e della cronicità – conclude Zaia – il primo investimento da fare, è sui nuovi medici e sulla motivazione di quanti sono già in servizio nel sistema sanitario regionale. Ed è questa la via imboccata dal Veneto, con il consenso unanime di tutte le forze politicheâ€.
“Se il precedente piano sociosanitario era focalizzato sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, il nuovo atto di programmazione pone l’accento sulla continuità assistenziale nel territorio e sulla capacità del sistema di farsi carico della cronicità e della non autosufficienzaâ€. Così l’assessore al sociale Manuela Lanzarin inquadra la portata del nuovo piano sociosanitario regionale, approvato ieri dal Consiglio veneto, che contiene le linee guida per la programmazione sanitaria e sociale in Veneto del prossimo quadriennio.
“Il piano – dichiara l’assessore che ha accompagnato l’intero iter di costruzione, esame e approvazione della legge – conferma la rete dei presidi ospedalieri hub e spoke e il suo dimensionamento (3posti letto per acuti ogni 1000 abitanti, 0,5 posti letto/1000 per le riabilitazione, 0,6 posti letto/1000 per le strutture intermedie e 0,2 posti letto/1000 per le cure ai pazienti provenienti da altre regioni), e nel contempo ribadisce la centralità del distretto sociosanitario come fulcro del legame tra ospedale e territorio e cuore della programmazione assistenziale, con la regìa del comitato dei sindaci e lo strumento del piano di zona, che dovrà essere il ‘piano regolatore’ dei servizi sociali e sociosanitari di ogni territorioâ€.
Lo scenario in cui è stato impostato e definito il nuovo piano è quello del progressivo invecchiamento della popolazione e della necessità di rafforzare le risposte sanitarie e sociali per i pazienti cronici, le cronicità complesse e la non autosufficienza. “Su questo fronte il nuovo Pssr prospetta nuove soluzioni e nuovi modelli – dichiara Lanzarin – Da un lato team multiprofessionali per gestire i casi di cronicità complessa, cioè i pazienti con pluripatologie non reversibili, e dall’altro forme di aggregazione tra medici di base per curare i pazienti cronici meno complessi, valorizzando così la libera scelta e l’autonomia delle persone. Le forme di aggregazione potranno prevedere medici convenzionati, medici dipendenti dal servizio sanitario nazionale oppure l’affidamento del bacino territoriale ad un soggetto privato accreditatoâ€.
“Quanto alle medicine di gruppo – prosegue l’assessore – non è previsto alcun smantellamento. Non si chiameranno più ‘integrate’, per evitare i rilievi mossi dalla Corte dei Conti e dal Ministero del tesoro, ma continueranno ad operare, a garanzia della continuità assistenziale. La Giunta è già al lavoro per confermare quelle esistenti, con nuovi atti deliberativi, e per definire nuovi criteri e parametri per istituirne di nuove. Quindi, il piano, che ora è legge, rafforza la centralità delle medicine di gruppo per la copertura territoriale e la presa in carico della domanda di salute dei cittadiniâ€.
Quanto alle risposte assistenziali alle persone non più autosufficienti, l’assessore Lanzarin ricorda che questo, insieme al reperimento di nuovi medici, è un dei punti chiave del piano. “Il piano del prossimo quadriennio ribadisce la garanzia a livello universale dei livelli essenziali di assistenza per i non autosufficienti, introducendo anche il passaggio dal sistema tradizionale delle quote a quello del budget per struttura. Si tratta di un nuovo criterio, volto a salvaguardare la libera scelta dei cittadini e a valorizzare le strutture più efficienti, cioè quelle che sanno offrire i servizi migliori. Il nuovo criterio dovrà essere declinato nella futura legge quadro di riforma del sistema di assistenza per le persone anziane e non autosufficientiâ€.
“Considero, quindi, il nuovo piano un importante passo in avanti nella programmazione regionale e nell’adeguamento della rete dei servizi ai bisogni crescenti di una popolazione che sta invecchiamento rapidamente – conclude l’assessore – Le scelte che abbiamo operato, anche con l’apporto costruttivo delle opposizioni, non determineranno alcun taglio, riduzione o smantellamento di presidi, ma rafforzeranno l’assistenza nel territorio e l’integrazione sociosanitariaâ€.Â
Il Consiglio regionale ha approvato il nuovo piano socio-sanitario che per i prossimi 5 anni determinerà le linee guida che dovranno essere seguite dalle Ulss nella gestione della sanità veneta. Un importante risultato ottenuto con il contributo anche del Gruppo consiliare Fratelli d’Italia che, in sede di Commissione, aveva presentato emendamenti migliorativi recepiti poi nel piano definitivo presentato in Aula – affermano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato e Massimiliano Barison. Abbiamo voluto portare già in sede di Commissione un contributo alla discussione facendo emergere alcuni aspetti, portando le istanze del territorio, presentando le osservazioni frutto di incontri con medici, personale sanitario, sindaci e cittadini – proseguono i Consiglieri Berlato e Barison. A tal proposito quattro sono le indicazioni su relative tematiche che sono state accolte in fase di discussione in Commissione: in ambito riabilitativo le disposizioni in materia di promozione dell’utilizzo di acque e fanghi termali; promozione dell’ippoterapia; potenziamento della rete per l’asma grave; ridefinizione e rilancio della medicina di gruppo. Nello specifico riguardo al sistema delle cure termali riabilitative e delle cure preventive si è voluto valorizzare un comparto molto importante che opera nel bacino termale dei Colli Euganei – specificano i Consiglieri Berlato e Barison. Nel piano socio sanitario sono previste misure incentivanti miranti al potenziamento dell’offerta sanitaria mettendo in collaborazione le strutture sanitarie esistenti nel territorio con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova, ampliare la stagionalità , incentivare l’occupazione valorizzando le figure professionali che operano nei reparti di cura, promuovere la crescita infrastrutturale e tecnologica e incentivare l’offerta turistica calibrata per una determinata utenza. Inoltre – sottolineano i Consiglieri di Fratelli d’Italia – il nuovo piano socio-sanitario prevede un inserimento più mirato dell’ippoterapia, finalizzata alla cura e al recupero delle persone affette da disagio comportamentale, sociale o da limitazioni fisiche-sensoriali. Per quanto invece riguarda la rete per l’asma grave, già prevista con le linee guida dettate dalla dgr n. 54 del 9 aprile 2018, l’attuale piano prevede la sua istituzionalizzazione affinchè in tutto il territorio regionale sia codificato il trattamento di questi pazienti asmatici: presa in carico dei pazienti con asma grave, somministrazione di terapia biologica, definizione e applicazione di percorsi diagnostici-terapeutici condivisi, formazione degli operatori sanitari, educazione dei pazienti. Infine la nostra attenzione si è concentrata sulla medicina di gruppo, per la quale – precisano Berlato e Barison – è doveroso un adeguamento che tenga conto delle osservazioni del MEF e della Corte dei Conti. E’ importante confrontare i risultati di esercizio e verificare il raggiungimento dei risultati tenendo anche in considerazione le esperienze già avviate in determinati territori. In questo senso l’attuale piano socio-sanitario continua a promuovere la medicina di gruppo ma con una nuova riformulazione dei parametri legati ai costi e agli obiettivi. In tal senso la Giunta sarà chiamata a formulare con delibera le nuove linee guida che saranno sottoposte al parere della Quinta Commissione consiliare. Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione di questo piano socio-sanitario, elaborato in continuità con il precedente con lo scopo di mantenere alto il livello qualitativo della sanità veneta, dopo anche la recente riforma delle Ulss e l’istituzione dell’Azienda Zero – concludono i Consiglieri regionali Berlato e Barison.Â
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