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Piano di Gestione del Brenta: Pellizzari interroga la Regione

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 22 Dicembre 2011 alle 20:38 | non commentabile

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Provincia di Vicenza  -  Esiste un Piano di Gestione del Brenta? E, se esiste, come mai non è stata attivata la procedura di emergenza la scorsa domenica? Lo chiede l'assessore provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari alla Direzione Difesa del Suolo della Regione Veneto, a cui ha indirizzato una lettera per chiarire quanto successo l'11 dicembre nel tratto del Brenta che va dal Ponte della Vittoria a Bassano alla Frivola di Pozzoleone, interessato ad una secca che ha causato un grave danno al patrimonio ittico e ambientale.

Un vero e proprio disastro, non esita a definirlo Pellizzari, da imputare con molta probabilità ad una cattiva gestione dell'emergenza nata dal fermo impianto della centrale idroelettrica di Cavilla a Cismon.

"Non entro nel merito delle responsabilità anche penali dell'accaduto -commenta Pellizzari- ma ricordo che a norma di legge i fruitori della risorsa idrica sono tenuti al rispetto del Deflusso Minimo Vitale. Significa che non importa quale circostanza eccezionale si verifica, non importa che dipenda da fattori ambientali o umani, importa che sempre deve essere garantito al fiume un flusso d'acqua che lo mantenga in vita."
Tanto più che l'area fluviale del Brenta è protetta dalla direttiva Habitat come sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche ecosistemiche e la stessa direttiva prevede un Piano di Gestione che contempla azioni e protocolli necessari a evitare che normali eventi come un fermo impianto di una centrale idroelettrica possano trasformarsi in un disastro.
Di qui l'interrogazione di Pellizzari: esiste un Piano di gestione per il Brenta? Se sì, perché non è stato attivato? Se invece non esiste, si provveda con urgenza ad un protocollo operativo tra tutti gli utenti della risorsa del Brenta.
"Spiace -afferma l'assessore- dover riprendere il tema della difesa idrica del bassanese dopo che giusto in ottobre con i Sindaci dell'area ci eravamo rivolti alla Regione per limitare il prelievo dalle falde del Brenta. Ci auguriamo che il timore di comprometterne l'ecosistema sia un deterrente efficace contro scelte che lo danneggiano. E' necessario -conclude- che la Regione garantisca un controllo costante sulle concessioni rilasciate, nelle centrali idroelettriche e nelle prese irrigue, per garantire la sopravvivenza del Brenta e delle sue peculiarità."

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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