Pfas, rilevati danni su neomamme e feti, Sbrollini manda interrogazione al ministro della salute Lorenzin
Lunedi 16 Gennaio 2017 alle 15:33 | 1 commenti
"Le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) - scrive in una nota l'onorevole Daniela Sbrollini, vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei deputati- hanno gravemente inquinato il territorio vicentino. Decine di comuni del Vicentino hanno avuto acqua inquinata per diversi anni e gli effetti purtroppo si sono evidenti sulla salute umana in particolare sulle donne incinte e sui feti. Dimostrano ciò sempre più studi e l'ultimo in ordine cronologico: ("Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)") è stato commissionato dalla stessa Regione Veneto nell'estate scorsa ma reso pubblico solamente in questi giorni. Ho scritto un'interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per sollecitare un rapido intervento dell' Istituto Superiore di Sanità . La salute pubblica viene prima di tutto, sarò a fianco dei cittadini e alle istituzioni del mio territorio per chiedere giustizia e verifiche adeguate." Riportiamo il testo integrale dell'interrogazioni.
Al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Per sapere, premesso che - Sono stati resi pubblici i lavori commissionati dalla Giunta della Regione Veneto e relativi allo "Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)", Il documento, predisposto e consegnato nel mese di settembre 2016 alla Regione Veneto, fino a Gennaio 2017 non era stato reso pubblico nè consegnato ai consiglieri regionali. La pubblicazione dello stesso, è avvenuta solamente in seguito ad alcune recenti indiscrezioni della stampa locale. L'indagine è stata condotta del "Registro Nascita - Coordinamento Malattie Rare Regione Veneto". L'attenzione dello studio è stata rivolta maggiormente al confronto dei dati tra i comuni in cui si è registrata la massima esposizione ai Pfas. L'area maggiormente colpita dall'inquinamento da Pfas riguarda i seguenti comuni delle province di Vicenza e Verona: Albaredo D'Adige, Alonte, Arcole, Asigliano Veneto, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant'Anna, Brendola, Cologna Veneta, Legnago, Lonigo, Minerbe, Montagnana, Noventa Vicentina, Poiana Maggiore, Pressana, Roveredo di Gua', Sarego, Terrazzo, Veronella, Zimella. Inoltre si sono analizzati anche gli altri comuni in cui si è registrata un'esposizione ai Pfas superiore a quella indicata come limite di sicurezza dall'Istituto Superiore di Sanità ed i comuni a questi confinanti. Tali dati sono stati confrontati con quelli della Regione Veneto presi globalmente e per singole macroaree. Durante il periodo indagato (2003-2015) sono avvenuti in Veneto 556.314 parti di donne residenti, 15.365 dei quali hanno riguardato madri residenti nei comuni più coinvolti dalla presenza di Pfas. Indagando, attraverso le Schede di Dimissione Ospedaliera, la presenza di specifiche patologie emerge invece che le madri dell'area interessata si è riscontrato che queste hanno avuto un rischio più elevato di preclampsia (4,46% vs 3,6%) e di diabete gestazionale (5,35% vs 3,13%), maggiore del Veneto nell'insieme, ma anche di tutte le altre aree se considerate separatamente. Dal 2003 al 2013 nell'area interessata da Pfas la prevalenza di SGA (piccoli per età gestazionale) è più elevata (3,6% e 3,5%) rispetto a tutte le altre aree indagate e quindi del Veneto (3,0% e 2,9%). Solo nell'ultimo biennio (dopo l'utilizzo dei filtri per gli acquedotti) nella stessa area la prevalenza di SGA subisce un decremento raggiungendo valori sovrapponibili alla media del Veneto (3,1%). Analizzando per singoli apparati, spicca, nell'area coinvolta da Pfas una prevalenza più elevata per le anomalie del sistema nervoso (5,1‰ vs 3,6‰), attuale campo di indagine tra i ricercatori, del sistema circolatorio (1,0‰ vs 0,6‰) e per le anomalie cromosomiche (2,2‰ vs 1,6‰). In sintesi, in accordo con la letteratura scientifica internazionale relativa ai PFAS, lo studio evidenzia in particolare l'incremento della pre-eclampsia, del diabete gestazionale, dei nati con peso molto basso alla nascita, dei nati SGA e di alcune malformazioni maggiori, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche. Va osservato che le malformazioni sono eventi rari che necessitano di un arco temporale di valutazione più esteso per giungere a più sicure affermazioni. Riguardo al diabete gestazionale si rileva un evidente gradiente di rischio che si riduce progressivamente allontanandosi dall'area interessata da Pfas. Per confermare l'esistenza di un nesso causa-effetto è necessario disporre dei dati di biomonitoraggio e di esposizione sui singoli individui. Dall'analisi effettuata lo stesso ente incaricato della ricerca suggerisce necessità di ulteriori approfondimenti. Se il Governo è a conoscenza dei fatti esposti e e come il Governo intende intervenire sollecitando l'intervento dell'Istituto Superiore di Sanità come organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale al fine di valido controllo della salute pubblica nelle aree interessate dal fenomeno Pfas.
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Se ne ....parla (solo, se ne parla) da oltre 3 anni, ma Variati presidente della provincia di Vicenza ed i Parlamentari del PD -TUTTI- dov'erano in questo frattempo ?