Pfas, Miteni: "con il ricorso al Tar del Veneto non stiamo chiedendo soldi a nessuno, vogliamo abbreviare i tempi e ridurre i costi della bonifica"
Giovedi 18 Gennaio 2018 alle 21:15 | 0 commenti
In relazione al ricorso al Tar del Veneto da parte di Miteni desideriamo fare delle precisazioni. L'azienda non sta chiedendo soldi a nessuno. Il ricorso quantifica due conseguenze oggettive se verrà imposta la prescrizione di realizzare la maglia 10 x 10 indiscriminatamente e ovunque: la durata nel tempo dell'opera che richiederà moltissimi anni, e il costo per realizzarla. I tecnici univocamente dicono che il 10 x 10 è inutile e che avrebbe il risultato oggettivo di ritardare di anni la bonifica del sito. Un'assurdità . Miteni è disponibile a qualsiasi analisi dei terreni dove ha senso di indagare.
Non ha senso fare carotaggi che durano mesi dove non si registra alcuna traccia di inquinanti o sotto edifici costruiti prima che iniziasse la produzione dei Pfas. Come possono esservi dei rifiuti sepolti là sotto! Abbiamo proposto noi metodi di ricerca anche più dettagliati del 10 x 10 dove ha senso farli, come la realizzazione di scavi a trincea molto più accurati dei carotaggi. Li abbiamo fatti questa estate quando si cercavano rifiuti nell'area ex vasche, rifiuti che non c'erano. Noi abbiamo tutto l'interesse a scoprire se ci sono rifiuti sepolti, e il prima possibile, perché il costo è dato dal non trovare nulla che ci impone interventi continui. se ci fosse qualcosa di sepolto per noi trovarlo e toglierlo sarebbe la soluzione più vantaggiosa. L'interesse è lo stesso per tutti. Quello che Miteni afferma, e che è condiviso dai tecnici, è che non ha senso avviare una ricerca fatta indiscriminatamente che allunga i tempi, blocca e sottrae risorse alla bonifica in corso, anche in aree che non sono inquinate o sotto stabili costruiti prima che iniziasse la produzione dei Pfas. Noi condividiamo completamente le dichiarazioni fatte dal dott. Dell'Acqua alla commissione bicamerale d'inchiesta. Egli rappresenta perfettamente la posizione dei tecnici che è anche quella di Miteni ma che è del tutto diversa però dalla prescrizione che si tenta di imporre per ragioni di allarme sociale non tecniche e che farebbe solo dei danni a tutti. Ecco cosa ha detto il dott. Dell'acqua, dagli atti della commissione: "Per quanto concerne la caratterizzazione e le maglie, non eÌ€ che la conferenza di servizio coordinata dalla regione abbia voluto allargare la maglia a 35 piuttosto che a 10 o a 50 per 50. Io faccio il tecnico. Il tecnico dice che 50 per 50 eÌ€ giaÌ€ una maglia sufficiente. Abbiamo deciso di farla 35 per 35 in prima approssimazione, percheÌ se avessimo imposto alla ditta di farla 10 per 10 sarebbe stata veramente lunga e forse anche inutile. Avevamo deciso di fare un 35 per 35 proprio per dire: «Poi andiamo a vedere dov'eÌ€ il caso di fare un 10 per 10.... Adesso, insieme alla conferenza dei servizi che sta coordinando la regione, possiamo indicare esattamente dove andare a fare il 35 per 35, dove eventualmente fare il 10 per 10 oppure dove, come eÌ€ stato fatto quest'estate, addirittura esagerare, facendo uno sbancamento completo della zona e facendo le trincee, che sono molto piuÌ€ avanti del 10 per 10. Se faccio trincee profonde e lunghe, becchiamo tutto. Infatti, eÌ€ facendo le trincee che si riesce a capire i profili dei terreni, come sono stati sedimentati nel tempo, se c'eÌ€ roba naturale, se c'eÌ€ roba di riempimento".
Miteni S.p.A.Â
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