Quotidiano | Categorie: Ambiente

Pfas, M5S Montecchio Maggiore: "salviamo il settore agricolo, non una multinazionale"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 20 Luglio 2016 alle 10:09 | 0 commenti

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Movimento 5 Stelle Montecchio Maggiore
Nel BUR n. 67 del 12 luglio 2016 in riferimento al decreto n.37 del 29 giugno 2016, la Regione Veneto dà i limiti allo scarico dei PFAS al consorzio ARICA e sbaglia unità di misura. Si giustifica dicendo che è stato un errore di conversione della sigla dei microgrammi che sul BUR è apparsa in milligrammi (1.000 volte di più). Siamo felici che sia stato un semplice errore, ma vista la gravità della situazione ci chiediamo come mai in più di un mese non abbiano avuto il tempo di verificare le unità di misura prima di pubblicarlo on-line. Ma tant’è! Come sapete ARICA convoglia nel “Tubone” le acque dei depuratori di Montebello, Arzignano, Trissino, Montecchio Magg. e Lonigo e le scarica nel fiume Fratta Gorzone all’altezza di Cologna Veneta.

E’ semplicemente spostare il problema PFAS e altri inquinanti a valle, lontano dalle zone di produzione ma vicino alle aree agricole del basso Veronese. Con questo “Tubone” di fatto gli inquinanti prodotti nell’ovest vicentino vengono “diluiti” nel fiume Fratta Gorzone e portati nelle campagne i cui prodotti poi finiscono sulle nostre tavole. La domanda è: possono continuare a coesistere aziende chimiche, conciarie etc. e il settore agricolo? A tal proposito riportiamo le dichiarazioni della direttrice del dipartimento ambiente e prevenzione primaria dell'Istituto Superiore di Sanità, Loredana Musmeci, udita in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il 18.05.2016: “mi verrebbe da dire «interrompiamo tutta la produzione agricola», di un'area, peraltro, ad alta vocazione agricola, quindi con un enorme impatto sull'occupazione eccetera, a fronte di un'assenza di certezza, ma nello stesso tempo il principio di precauzione mi imporrebbe di interrompere tutto” ed ancora: “Sugli scarichi abbiamo dato un parere ad aprile 2016, mutuandolo da quello delle acque potabili, quindi abbiamo gli stessi valori delle acque potabili. Questo è estremamente conservativo.”  E “So che c'è molta polemica sul punto, con noi e tra la regione e il Ministero dell'ambiente, per cui non entro nel merito di questioni politiche né a chi attiene fissare i limiti dello scarico perché ci sono le leggi, quindi basta leggerle; c'è poco da dire. Chiaramente il Ministero le fissa a livello nazionale, ma la regione le può fissare a livello territoriale.” Sui tempi che la Regione ha concesso all’ARICA per rispettare i limiti sui PFAS, rimaniamo sgomenti: devono farlo entro il 31.12.2020. Sono già passati 3 anni dalla scoperta dei Pfas e diamo all’ARICA altri 4 anni per adeguarsi? Agli acquedotti, ai pozzi privati e agli agricoltori non ci sembra che siano stati concessi gli stessi tempi lunghi per adeguarsi!! Sempre forti con i deboli e deboli con i forti! Analizziamo ora i poteri della Regione Veneto.
La Regione ci ha risposto dicendo che non può mettere dei limiti allo scarico: e questi dell’ARICA allora cosa sono? Strano inoltre il tempismo con cui esce questo BUR: nello stesso giorno delle nostre accuse alla Regione e a Zaia d’immobilismo e di mancanza di coraggio. Si, perché la Regione aveva e ha a tutt’oggi il potere di far sospendere la produzione degli agenti inquinanti all’azienda Miteni in base al principio di precauzione e di porre in via d’urgenza valori limite di emissione. Inoltre, in virtù del principio del chi inquina paga e dopo le dovute verifiche, può ordinare alla Miteni la bonifica e il ripristino del sito, in base al nuovo articolo del codice penale 452-terdecies "Omessa bonifica". Ma la Regione si giustifica dicendo che non può agire perché non ci sono i limiti sui PFAS (cosa oggi non più vera perché finalmente il Governo ha emanato il decreto legge 06 luglio 2016, GU Serie Generale n.165 del 16-7-2016 che in pratica da gli stessi limiti delle acque potabili alle acque sotterranee). Allora vorremmo ricordare a Zaia, che sotto la Miteni c'è un “pastiglione” con sostanze di ogni tipo (tutte normate come per esempio il cloroformio) e che la Regione, se proprio non vuole scomodarsi a farlo per i PFAS, può ordinare la bonifica del sito alla Miteni per queste sostanze già tabellate. Chi sta tutelando realmente la Regione Veneto? A questo punto ci sembra che non voglia tutelare né l’agricoltura né la salute dei cittadini veneti e tutto per consentire a un’azienda di continuare a produrre i PFAS. Possiamo ancora permetterci il rischio di mandare in malora l’intero comparto agricolo per tutelare una singola multinazionale?

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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