Pfas, l'on. Filippo Crimì (PD) e il M5S Veneto: "Luca Zaia ha avuto tutto il tempo di intervenire"
Venerdi 22 Settembre 2017 alle 18:47 | 0 commenti
Iniziamo con pubblicare la nota ufficiale dell'on. Filippo Crimì che così si esprime: "Negli ultimi anni di legislatura ho seguito personalmente e insistentemente la questione dell'inquinamento da PFAS nel mio territorio, ed assieme ai colleghi di Camera e Senato, ho lavorato affinché si ponesse concretamente rimedio alla questione, più efficacemente e più celermente possibile. Lo Stato è stato l'unico ed il primo ad agire, mentre la Regione era distratta da altre cose ritenute più importanti, infatti: la rilevazione della presenza anomala di queste sostanze nelle falde venete è stata effettuata proprio dall'Istituto Superiore di Sanità , senza il quale il problema sarebbe stato ignorato del tutto".
"Per non parlare - continua il parlamentare vicentino - dei fondi nazionali destinati alla bonifica del Fratta-Gorzone, che Luca Zaia prima rischiò di perdere e poi tentò di dirottare verso altre e non meglio precisate opere di interesse regionale, tentando di fatto di lasciare il problema irrisolto. Qui fu lo Stato a dire che i fondi dovevano rimanere assegnati alla bonifica. Ed ora si dichiara che gli 80 milioni del Ministero non arrivano quando invece ancora l'11 settembre la Corte dei Conti ha dato l'ok finale: ma non si dice che non possono ancora essere assegnati perché la Regione non ha elaborato, né presentato alcun progetto utile al finanziamento."
"Il punto è dunque questo - conclude l'esponente dem - : dov'è stato Zaia in tutti questi anni? perché chiede aiuto al Ministero quando aveva tutte le capacità per agire molto molto tempo fa? La battaglia delle minoranze in Consiglio Regionale, prima fra tutte quella della consigliere Cristina Guarda sui limiti PFAS, è stata sistematicamente ignorata per tutti questi anni. Chi accoglie i proclami auto-celebrativi di Zaia e co., sappia che l'emergenza ambientale e sanitaria è in tutto è per tutto causata della suo disinteresse."
Passiamo ora alle dichiarazioni dei parlamentari e consiglieri del Movimento Cinque Stelle Veneto  che sostengono: "È da tre anni che prima come consiglieri comunali e poi come regionali chiediamo che i limiti tollerati della sostanza inquinante Pfas vengano abbassati in Veneto. Lo abbiamo fatto con cinque esposti in varie Procure, per denunciare chi ha inquinato e chi, come Zaia e la sua Giunta non ha fatto niente per limitare la presenza di Pfas nelle acque, pur avendone potere. Oltre a ciò abbiamo
fatto un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proprio per chiedere l'abbassamento delle soglie in Veneto di cui blatera oggi Zaia. Sempre contro la Regione in merito alle soglie, per noi troppo alte, abbiamo fatto un ricorso al TAR del Veneto."
"Dopo tre anni Zaia cosa fa - continua la nota del M5S -? Invece di abbassare effettivamente le soglie, lo annuncia mezzo stampa. A ridosso del referendum autonomista e dopo la retromarcia sui vaccini Zaia fa la voce grossa con Roma. Un atteggiamento vergognoso, di una persona cinica che se ne frega della salute dei veneti. Salute che viene costantemente usata per fare campagna elettorale. È ora di finirla, quei limiti potevano essere abbassati anni fa. Dove sono i fatti? I veneti sono stanchi di sentire chiacchiere e di assistere ad una campagna fatta sulla loro vita".
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