Pfas, l'on. Daniela Sbrollini (PD): "è la regione Veneto in ritardo sui progetti per la salute dei cittadini e del territorio"
Martedi 21 Novembre 2017 alle 18:04 | 0 commenti
Riceviamo dall'on. Daniela Sbrollini (PD), Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità di palazzo Montecitorio, e pubblichiamo la seguente nota ufficiale riguardo al battibecco in corso ormai da diversi mesi tra rappresentanti del governo centrale e quelli delle istituzioni regionali riguardo alla disponibilità o meno di finanziamenti da parte del Governo e i motivi dei ritardi nell'arrivo e utilizzo degli stessi per far fronte al dramma di tanti cittadini che vivono nelle zone colpite dai Pfas: "Apprendiamo con stupore quanto riportato dalla stampa in merito al finanziamento di 80 milioni previsto dal Governo per affrontare l'emergenza #PFAS in Veneto. Perché la Regione non vuole ottenere i milioni dallo Stato?"
"Si tratta - sottolinea l'esponente dem - dell'ennesimo goffo tentativo del Governatore Luca Zaia e della sua giunta di fare melina e prendere tempo per nascondere ciò che hanno negato finora: non esistono i progetti (né preliminari, né tanto meno definitivi) per i nuovi acquedotti e non c'è un vero piano di azione. Al contrario, i soldi del governo ci sono e sono già disponibili, ma senza i progetti non possono essere impiegati. Anche i comitati #NOPFAS che sono venuti al ministero dell'Ambiente hanno potuto constatare con i loro occhi il ritardo della Regione Veneto."
"Perché invece di perdere tempo la Regione - continua Sbrollini - non predispone correttamente i progetti per gli acquedotti? E perché non vuole investire neanche un euro per la progettazione e la realizzazione delle nuove condutture per dare ai cittadini l'acqua pulita a cui hanno diritto? La Regione ha richiesto in queste settimane al Governo l'attivazione dell'iter per il riconoscimento dello stato di emergenza, di emergenza però non si tratta perché la situazione è nota da diversi anni."
"E' giunto il tempo di finirla di prendere in giro i cittadini - conclude la deputata -, e serve un'azione rapida e comune delle istituzioni locali, tutte devono cooperare, ognuna con la propria competenza, mettendo in campo le progettualità necessarie. L'obiettivo primario dev'essere la massima tutela della salute dei cittadini e del territorio, senza alcuna strumentalizzazione politica o peggio, omissione di responsabilità . Centinaia di migliaia di famiglie stanno aspettando delle risposte, e molte vivendo sulla propria pelle le gravi conseguenze dell'inquinamento del territorio."
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