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Pfas, Liberi e Uguali: "lo Spisal dell'ex ULSS 5 Ovest Vicentino avrebbe ripetutamente avallato la tesi del medico della Miteni di assenza di pericolosità nei lavoratori"

Di Note ufficiali Lunedi 26 Febbraio 2018 alle 18:57 | 0 commenti

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La Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sembra ipotizzare una corresponsabilità dello Spisal di Arzignano nel gravissimo disastro ambientale da PFAS in Veneto. Nel corso degli anni, infatti, i dati relativi alle concentrazioni nel sangue dei PFAS, definite di livello stellare dalla stessa Commissione, erano stati puntualmente trasmessi, con tanto di ricevuta di ritorno, dalla Miteni allo Spisal competente dell'ex ULSS 5 Ovest Vicentino.

Secondo la Commissione, lo Spisal avrebbe ripetutamente avallato la teoria sulla mancanza di pericolosità delle elevate presenze di PFAS nel sangue (90.000 ng/ml), da sempre sostenuta dal professor Costa, storico medico di fabbrica della multinazionale, che ha sempre sminuito la gravità della situazione sanitaria dei lavoratori della Miteni sostenendo che, a parte un po' di colesterolo, gravi problemi non ve ne erano. 

Liberi e Uguali esprime innanzitutto la solidarietà ai lavoratori contaminati della Miteni e dell'ex RIMAR (Ricerche Marzotto), che iniziò la produzione di PFAS e altri composti tossici fin dagli anni 1960, e ricorda che uno studio ufficiale ha osservato un aumento della mortalità per tumori e altre malattie nei dipendenti della fabbrica. Liberi e Uguali s'impegna a sostenere con tutti i propri eletti al prossimo parlamento le azioni che i lavoratori vorranno intraprendere per difendere il proprio diritto alla salute e a un lavoro sicuro, pulito ed ecosostenibile. 

La salute dei lavoratori dell'azienda di Trissino e dei cittadini non sembrerebbe essere stata adeguatamente tutelata da alcuni responsabili della salute pubblica e dagli amministratori locali che, avendo omesso gli opportuni controlli, potrebbero aver favorito il disastro ambientale veneto da PFAS.
Liberi e Uguali chiede alla magistratura competente che siano accertate immediatamente le eventuali responsabilità da parte delle istituzioni che, non avendo applicato il principio di precauzione, hanno permesso il permanere fino ai nostri giorni dell'esposizione dei lavoratori e della popolazione ai PFAS e ad altre molecole tossiche. Responsabilità che riguardano anche l'attuale governatore Luca Zaia, che nel 2007 assieme alla giunta Giancarlo Galan concesse l'autorizzazione alla Miteni a produrre PFAS e altre molecole tossiche e a sversarle nell'ambiente.
Lo stesso Zaia ora si oppone, avallando anch'egli la richiesta della Miteni, al trasferimento dell'azienda ritenuta responsabile del disastro ambientale, trasferimento che è stato richiesto anche dall'ARPAV e da altri tecnici regionali che lo considerano indispensabile affinché si possa iniziare la bonifica del sito e arrestare la diffusione della contaminazione.

Vincenzo Cordiano (nella foto), Francesco Miazzi e Simone Pernechele, candidati di Liberi e Uguali in Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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