Pfas, la Direzione Regionale Sanità del Veneto risponde al Ministro della Salute sulla plasmaferesi
Mercoledi 13 Dicembre 2017 alle 18:32 | 0 commenti
In relazione alle dichiarazioni rilasciate oggi 13 dicembre durante il question time in parlamento dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sulla procedura di plasmaferesi offerta in Veneto nell'ambito delle iniziative assunte per la tutela della salute delle persone coinvolte nell'inquinamento da Pfas, la Direzione Regionale Sanità precisa quanto segue: "La possibilità di utilizzare la plasmaferesi per la disintossicazione del sangue dalla presenza di Pfas, offrendo tale terapia ai cittadini, è stata comunicata preventivamente al Ministero della Salute con lettera a firma del Direttore Generale Domenico Mantoan (nella foto) in data 4 luglio 2017, con allegate le delibere nr.851/2017 e 854/2017."
"Nessuno, fino a oggi - prosegue la lettera di risposta -, ha segnalato alcuna controindicazione né la necessità di una sperimentazione preventiva. La procedura è stata avallata dagli esperti della sanità regionale con valutazioni favorevoli e scientificamente documentate, pressochè opposte rispetto a quelle esternate oggi dal Ministro, nonchè autorizzata dal Comitato Etico Regionale del Veneto."
"La plasmaferesi - sottolinea Mantoan - offerta ai cittadini con i maggiori tassi di inquinamento del sangue è già stata eseguita su 106 pazienti adulti (nessun bambino o adolescente) che l'hanno richiesta, con ottimi esiti di diminuzione della presenza di Pfas e senza che si sia verificato alcun effetto collaterale. Sarà nostra cura inviare al Ministro ampia e rigorosa documentazione scientifica su questo dato di fatto. L'attività a cui fa riferimento il Ministro è stata indicata espressamente nella delibera regionale del mese di giugno sulle attività da mettere in essere rispetto al grave problema ambientale e di salute, ed è iniziata a settembre, dopo averne dato comunicazione a Ministero e Istituto Superiore di Sanità ."
"Sorge spontaneo chiedersi - evidenzia la nota - cosa sia cambiato da allora ad oggi e come mai, trattandosi di un rischio come quello ipotizzato oggi dal Ministro, non ci sia stata data di questo tempestiva comunicazione e si sia atteso un question time il 13 dicembre per lanciare un siffatto allarme. Si rimane di conseguenza in attesa di ricevere con urgenza dal Ministero la documentazione scientifica sulla quale il Ministro si è basata per le sue dichiarazioni e nuove, puntuali indicazioni sulle terapie alternative eventualmente da mettere in atto per la salvaguardia della salute dei cittadini. Si ricorda che la plasmaferesi era inserita nelle motivazioni con le quali è stato chiesto un finanziamento al Ministero della Salute che, a seguito della richiesta, ha messo a disposizione la somma di due milioni di euro."
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.